Dopo l’approvazione definitiva del Consiglio dell’Unione Europea a fine maggio, il nuovo regolamento sull’industria Net Zero è stato ufficialmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea.
Obiettivi del Net Zero Industry Act
Il Net Zero Industry Act (NZIA) mira a potenziare e rilanciare le filiere produttive europee nei settori strategici per la transizione energetica. Questi settori includono la produzione di pannelli solari, batterie per veicoli elettrici, energia eolica, elettrolizzatori e altre tecnologie essenziali.
Il Processo di approvazione
A fine aprile, il testo era stato votato in plenaria dal Parlamento europeo, a seguito dell’accordo provvisorio raggiunto con il Consiglio a febbraio. Questo passaggio è stato fondamentale per l’adozione definitiva del regolamento.
Obiettivi di produzione e mercato
Il regolamento stabilisce che entro il 2030 l’Unione Europea dovrà produrre internamente almeno il 40% del proprio fabbisogno annuo di tecnologie pulite. Inoltre, mira a conquistare il 15% del valore del mercato globale per queste tecnologie.
Tecnologie coinvolte
Le tecnologie incluse nel regolamento comprendono tutte le fonti rinnovabili, il nucleare, l’accumulo energetico, le biotecnologie, gli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde, la cattura e lo stoccaggio della CO2 e altre tecnologie innovative.
Il regolamento prevede procedure accelerate per l’autorizzazione di nuove capacità produttive. I progetti di dimensioni superiori a 1 GW dovranno essere approvati entro 18 mesi, mentre quelli di dimensioni inferiori (fino a 1 GW) entro 12 mesi.
Un cambiamento significativo riguarda l’importanza dei criteri diversi dal prezzo nelle aste pubbliche per le rinnovabili. Tali criteri dovranno essere inclusi in almeno il 30% della capacità messa in gara ogni anno in ciascuno Stato membro, o alternativamente per un massimo di 6 GW per anno e per singolo Paese.
Gare pubbliche e criteri di resilienza
Anche nelle gare pubbliche per l’acquisto di beni e servizi correlati alle tecnologie net zero, si dovranno applicare criteri ambientali e di resilienza. Una fornitura sarà considerata “non resiliente” se oltre il 50% dell’offerta di una specifica tecnologia proviene da un singolo Stato extra UE.
Incentivare il Made in Europe
Il regolamento intende promuovere il “made in Europe”, contrastando la concorrenza dei prodotti a basso costo provenienti dalla Cina e da altri mercati. Vengono premiate l’innovazione tecnologica, la tutela ambientale, la resilienza delle catene di fornitura e l’integrazione dei progetti con le reti elettriche.
Confronto con l’Inflation Reduction Act
Sebbene il NZIA voglia proteggere le imprese europee dalla crescente concorrenza asiatica, non dispone delle risorse finanziarie dell’Inflation Reduction Act americano, che vanta un budget di 369 miliardi di dollari e un ampio uso dei crediti fiscali.
Il Net Zero Industry Act non introduce nuove misure di finanziamento specifiche, ma incoraggia l’uso dei ricavi del mercato Ets (Emissions Trading Scheme) e per i progetti più strategici della piattaforma Step (Strategic Technologies for Europe Platform). Il regolamento è anche visto come un passo verso la creazione di un fondo sovrano europeo per finanziare gli investimenti industriali, sebbene su questo punto resti ancora vago.
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