La transizione ecologica in Italia ancora arranca. Sono 11 proposte lanciate nel corso della giornata inaugurale degli Stati generali della Green Economy
Una legge per il clima e per il suolo, fiscalità ambientale, un iter breve e tempi certi per le autorizzazioni, interventi sull’energia e sulla circolarità di produzioni e consumi. Queste alcune misure contenute nel pacchetto di 11 proposte prioritarie – per ridurre i costi e aumentare i vantaggi economici dell’economia di domani decarbonizzata, circolare e rigenerativa – presentate ad una platea di oltre 1000 imprenditori della green economy a Rimini.
Le proposte, approvate dal Consiglio Nazionale della Green Economy, sono state lanciate nel corso della giornata inaugurale degli Stati generali della Green Economy.
Le emissioni di gas serra sono aumentate del 2% dal 2019 al 2022. Mentre l’anno scorso l’energia rinnovabile è scesa dal 21% del fabbisogno nel 2021 al 19%. Buono il tasso di riciclo dei rifiuti, al 72%, sopra la media europea del 58%. Il tasso di utilizzo di materia proveniente dai rifiuti è diminuito al 18,4%. L’Italia è al 19° posto nella Ue per le aree protette di terra. Aumentano le auto circolanti: poche le elettriche, l’86% del parco auto ancora a benzina e diesel, sopra le medie dei paesi europei.
Transizione ecologica in Italia: la strada da fare è ancora tanta
“Il cambiamento climatico – ha detto ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin – è una sfida che il nostro Paese deve fronteggiare per abbattere le emissioni dei gas serra del 55% entro il 2030 e per raggiungere la neutralità climatica al 2050. Obiettivi da raggiungere attraverso un nuovo modello di consumo e di produzione, che vede tutti, governo e categorie produttive, impegnate a trovare il punto di equilibrio tra la necessità di raggiungere l’obiettivo finale e l’economicità degli interventi da mettere in campo. La nostra sfida è la de carbonizzazione a partire dall’automotive, passando per fabbricati più efficienti fino ad un’agricoltura più efficiente. Il nostro Paese è primo in Europa per il riciclo. La sfida per il futuro sarà proprio quella di recuperare dai rifiuti i minerali critici. Questa fiera è importante per accompagnare la transizione ecologica che può essere raggiunta con la tecnologia”.
Lo stato di salute della green economy nel nostro Paese registra difficoltà e ritardi. La decarbonizzazione non rispetta i nuovi target europei. Le emissioni di gas serra sono aumentate. L’energia rinnovabile e diminuita e non è al passo con gli obiettivi europei. E’ diminuito il tasso di utilizzo della materia. Siamo al diciannovesimo posto in Unione europea per le aree protette terrestri. Solo il riciclo dei rifiuti rimane ad un buon livello. E’ questa la fotografia dell’Italia che ci viene offerta dalla Relazione sullo Stato della Green economy, presentata nella giornata di apertura di Ecomondo, dedicata quest’anno a L’economia di domani: una green economy de carbonizzata, circolare e rigenerativa.
Le 11 proposte:
- 1. Semplificare, rendere brevi e certi i tempi per le autorizzazioni;
- 2. Approvare anche in Italia una legge per il clima;
- 3. Approvare una legge per la tutela del suolo con misure di adattamento;
- 4. Attuare una riforma della fiscalità in direzione ecologica;
- 5. Accelerare la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’elettrificazione nei trasporti, negli usi civili e nell’industria;
- 6. Introdurre un sistema efficace di incentivazione per l’efficienza energetica degli edifici;
- 7. Rafforzare la circolarità di produzioni e consumi;
- 8. Rafforzare le imprese nazionali con un Piano Nazionale di sviluppo delle filiere produttive per la transizione ecologica;
- 9. Aumentare la quantità e migliorare la qualità del lavoro e aggiornare le competenze;
- 10. Migliorare l’accesso ai finanziamenti e l’attrazione degli investimenti;
- 11. Potenziare la ricerca e l’innovazione.
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