Si chiama Archeoplastica: i rifiuti plastici trovati nei fondali marini o spiaggiati, possono essere impiegati e valorizzati. A Genova diventano installazioni d’arte
Si scrive Archeoplastica, si legge arte.
La plastica è sempre più pervasiva, con rifiuti depositati dalla terraferma ai fondali marini. Ma c’è chi ha penato bene di dare una seconda vita a questi rifiuti non biodegradabili. Il progetto Archeoplastica è nato con l’intento di sensibilizzare le nuove generazioni (ma non solo), al problema dell’inquinamento del mare causato dalla plastica e promuovere al contempo, un uso più consapevole di questo materiale.
All’intero del Festival della scienza (a Genova 26 ottobre al 5 novembre) è possibile visitare la mostra e ammirare reperti raccolti lungo varie spiagge d’Italia e databili tra la fine degli ’50 fino a tutti gli anni ’80. Molti di loro hanno grafiche ancora leggibili, che li rendono riconoscibili nonostante gli innumerevoli graffi e le incrostazioni create dall’acqua. Osservandoli, non potrete fare a meno di percepire il problema dell’inquinamento dei mari e delle spiagge da un punto di vista differente, più consapevole e anche più responsabile nei confronti dell’ambiente
A Genova il museo degli antichi rifiuti spiaggiati
I rifiuti plastici trovati nei fondali marini o spiaggiata, possono essere impiegati e valorizzati. A Genova, si diceva, diventano installazioni d’arte. Dal 26 ottobre al 5 novembre, le installazione di rifiuti trovati mostrano un rifiuto trasformato in arte. Un modo per sensibilizzare le nuove generazioni al concetto di ambiente, rifiuti e riciclo degli stessi. Adatto a bambini di 8 anni (e a seguire).
L’idea nasce da Enzo Suma, dottore in scienze ambientali che, dopo aver concluso il percorso formativo all’Università Ca Foscari di Venezia e rientrato in Puglia, inizia a lavorare nelle aree protette pugliesi specializzandosi nell’educazione ambientale. Diventa una guida naturalistica professionale. E’ il fondatore di Millenari di Puglia una realtà dell’alto Salento impegnata nella fruizione, nella valorizzazione del territorio, nell’educazione ambientale e anche nel volontariato naturalistico. Ed è il creatore di Archeoplastica.
*Info, orari e programma del Festival della Scienza
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