Pubblicato il IV Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023 elaborato da ENEA e CTI
La quarta edizione del Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023, realizzato da ENEA e CTI (Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente), analizza le certificazioni pervenute a SIAPE da 17 Regioni e 2 Province autonome nel 2022.
Nel Rapporto 2023 vengono approfonditi strumenti e metodi per il miglioramento della qualità degli Attestati di Prestazione Energetica (APE).
In particolare sono state approfondite:
- le tematiche relative alle metodologie per il controllo obbligatorio a campione;
- una proposta metodologica per l’analisi e controllo preventivo degli APE prima della loro immissione nei catasti regionali; l’implementazione del Catasto Energetico Unico (CEU) regionale;
- lo stato dell’arte degli Edifici a Energia Quasi Zero (Nearly Zero-Energy Buildings – NZEBs);
- il processo di digitalizzazione degli APE e il ruolo del Portale Nazionale per la Prestazione Energetica degli Edifici (PnPE2) e delle altre applicazioni informatiche predisposte da ENEA ed infine una ultima parte dedicata all’approfondimento delle possibili novità che potranno esse introdotte dalla nuova direttiva europea (EPBD) di imminente approvazione.
Cosa ha esaminato il rapporto sulla Certificazione Energetica
Oltre a esaminare lo stato attuale della certificazione energetica, il Rapporto affronta temi volti a migliorare la qualità degli Attestati di Prestazione Energetica (APE). Un approccio per fornire dati utili ai decisori politici per le strategie nazionali nel settore edilizio. E anche per adeguarsi alle nuove direttive europee sulla decarbonizzazione al 2050 e contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Analizza i dati degli APE emessi nel 2022 ed evidenzia il miglioramento nella qualità dei dati grazie all’interconnessione con il Sistema Informativo sugli APE (SIAPE). ENEA ha anche sviluppato sistemi informativi per i Catasti Regionali degli APE per massimizzare l’interoperabilità e la condivisione dei dati per migliorare la qualità dei dati e la standardizzazione degli algoritmi. Il documento si articola in sette parti principali, con allegati che approfondiscono il quadro legislativo e tecnico della certificazione energetica a livello nazionale ed europeo. Inoltre, presenta il punto di vista di diverse associazioni e ordini professionali sul futuro della certificazione energetica in conformità con le proposte di revisione della EPBD.
Il rapporto evidenzia le prestazioni migliori rispetto al campione totale
A livello generale, la distribuzione per classe energetica degli immobili pubblici certificati da APE evidenzia delle prestazioni migliori rispetto al campione totale: infatti ricade nelle classi energetiche meno efficienti (F-G) circa il 55% degli APE riferiti al settore residenziale e meno del 30% di quelli non residenziali. Tuttavia, nel confronto con i dati del 2021, il miglioramento dell’efficienza degli immobili certificati si riscontra solo per il settore residenziale, con un aumento del 2% circa dei casi nelle classi energetiche A4-B; diversamente, il settore non residenziale mostra una crescita della percentuale di casi con prestazioni energetiche intermedie (C-E) a discapito soprattutto delle classi energetiche più efficienti.
Le valutazioni sul periodo di costruzione, infine, mostrano la carenza di prodotto nuovo nel nostro Paese, con quasi l’80% degli immobili costruito prima del 1991.
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