Cambiamento climatico e caldo record: picchi superiori di 0,65 gradi rispetto alle rilevazioni iniziate nel 1800. Mattarella: “Non c’è più tempo da perdere”
Crisi climatica e caldo record: le parole chiave in Italia. Il 2023 è stato accompagnato da una media di quasi 11 eventi estremi al giorno lungo la Penisola. Grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento che hanno provocato vittime e danni secondo l’analisi della Coldiretti, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd)
Il 2023 si classifica fino ad ora in Italia, al terzo posto tra gli anni più caldi dal 1800. Con una temperatura superiore di 0,65 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sui dati Isac Cnr, nel primi otto mesi dell’anno. Si evidenzia la tendenza al surriscaldamento in Italia. La classifica degli anni più roventi (negli ultimi due secoli), si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.
La crisi climatica che diventa anche crisi economica
“Il 2023 – spiega Coldiretti – è stato segnato prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti che si sono alternati al caldo torrido di agosto, che ha registrato temperature superiori di 0,48 gradi la media storica“.
Il cambiamento climatico ha effetti strutturali sull’agricoltura in Italia. Il vigneto Italia produce adesso uve più precoci, meno acide e più dolci rispetto al passato, con il vino che è anche è aumentato di un grado negli ultimi 30 anni.
Matterella: “Non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche. È imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci”
Sei Capi di Stato del Mediterraneo, compreso il nostro Sergio Mattarella, hanno firmato un appello per il clima. L’invito a non perdere tempo prezioso, contrastando con forza l’emergenza climatica. “Non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche – ha espresso Mattarella. É imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci“.
L’appello di 6 Capi di Stato sul cambiamento del clima
L’appello è firmato, oltre che da Mattarella, da Zoran Milanović, Presidente della Repubblica di Croazia, Katerina Sakellaropoulou, Presidente della Repubblica Ellenica, George Vella, Presidente della Repubblica di Malta, Marcelo Rebelo de Sousa, Presidente della Repubblica Portoghese, Nataša Pirc Musar, Presidente della Repubblica di Slovenia.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, alla fine di luglio ha definito la crisi attuale uno stato di “ebollizione globale“. I suoi effetti sono visibili soprattutto nella nostra regione, il Mediterraneo, che è gravemente colpita e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione.
100 scienziati italiani ai media: “Si tratta di crisi climatica, non generico maltempo“
Gli scienziati italiani fanno sentire la loro voce. In 100 di loro hanno lanciato “un appello ai media” affinché parlino di “crisi climatica” e non di generico “maltempo“. Il rischio è “condannare le persone a un senso di impotenza” mentre “è ancora possibile costruire un futuro migliore“. A firmare il documento è stato anche il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi.
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