L’Italia mira a raggiungere il 100% di produzione di energia rinnovabile, entro il 2035. Dovranno essere ridotte importazioni e biomasse, e avere installazioni 8 volte superiori a oggi
Per contrastare la crisi climatica, bisogna produrre il 100% di energia rinnovabile, riducendo o ancor meglio eliminando la produzione di emissioni.
L’Italia punta a raggiungere il 100% di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035. Ed è chiaro che per riuscire nell’ambizioso progetto, dovranno essere messe in campo alcune politiche.
Non può prescindere l’allineamento del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) agli obiettivi di decarbonizzazione; bisognerà accelerare e semplificare il processo di autorizzazione per gli impianti rinnovabili e per le infrastrutture necessarie per supportarli. Ed ancora si dovrà facilitare la diffusione dei contratti di commercializzazione dell’energia di nuovi impianti rinnovabili a lungo termine e al contempo, promuovere l’efficienza energetica e la gestione della domanda di energia. Si dovrà pure aggiornare il sistema di incentivi per i gestori di rete ed eliminare gli investimenti non in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione.
I primi step per raggiungere l’obiettivo “Energia rinnovabile 100%”
Se da un parte dovranno essere limitate la quantità di energia importata e dovrà essere messo un tetto alla capacità di generazione elettrica da biomasse, dall’altro si dovranno rivedere i ritmi attuali di produzione di energia.
Raggiungendo i 61 gigawatt, nel 2022 è aumentata di poco più di 3 gigawatt rispetto all’anno precedente.
Bisognerà procedere per gradi.
Il primo step sarà arrivare a 160 gigawatt di capacità entro il 2030 (e non alla fine del 2030).
Uno studio commissionato da Greenpeace, Legambiente e Wwf Italia e realizzata al think tank Ecco e Artelys, aiuterà a capire come e in quali tempi l’Italia dovrà spingere sulle rinnovabili.
Fanno parte del progetto di produzione rinnovabile 100%, l’aumento della produzione di energia solare ed eolica, l’implementazione di tecnologie avanzate di storage dell’energia e l’elettrificazione dei settori che al momento dipendono da combustibili fossili. Lo studio evidenzia che questa transizione richiederà necessariamente un impegno su più fronti: politiche attive, investimenti e infrastrutture.
I passi necessari da compiere per centrare l’obiettivo
Gli impegni presi dal governo italiano nell’ambito del G7 prenderebbero corpo.
Secondo le proiezioni dello studio, per centrare il target, si rende necessario un incremento di oltre 90 gigawatt di capacità installata rispetto a quella del 2021; una cifra di poco superiore agli 85 gigawatt già prefigurati da Elettricità Futura.
L’obiettivo è arrivare a circa 250 gigawatt di capacità installata rinnovabile (circa 160 nel 2030) al 2035 , per quasi 450 terawattora (TWh) di produzione nazionale, quasi 350 nel 2030.
Gli autori dello studio spiegano che “la flessibilità avrà un ruolo decisivo su diverse scale temporali (il modello quantifica al 2035 rispettivamente per quella giornaliera, settimanale e annuale: oltre 120, oltre 40, oltre 30 TWh) e richiederà un mix di tecnologie, inclusa la flessibilità della domanda (demand response), accumuli, reti ed elettrolizzatori”.
Si prevede che alcuni impianti di generazione termoelettrica verranno ancora usati con alimentazione a idrogeno e biogas.
Come aumentare la capacità delle energie rinnovabili
A fare da traino per l’incremento della capacità saranno il fotovoltaico e l’eolico onshore. Nello scenario descritto dall’analisi, si avrebbero dai grandi impianti di fotovoltaico, 21 gigawatt di capacità al 2025, per andare a triplicare con 65 gigawatt al 2030. Nel 2035 si prevedono 136 gigawatt.
Per il solare sui tetti si stimano 18 gigawatt al 2025, 31 GW nel 2030, e 32 nel 2035.
Eolico off shore: 1 gigawatt nel 2025, 6 GW nel 2030, 10 nel 2035.
Eolico onshore: 14 gigawatt nel 2025, 26 GW nel 2030, 41 nel 2035.
Sempre seguendo lo studio, dagli impianti a biomasse si avranno 4 gigawatt di capacità al 2025, che rimarranno stazionari fino al 2035, come resteranno invariate la capacità idroelettrica (10 gigawatt) relativa ai serbatoi idrici e quella (a 6 gigawatt) del corso dei fiumi, mentre salirà da 8 GW nel 2025, e aumentare a 11 gigawatt nel 2035 la capacità che arriverà dall’energia idroelettrica pompata.
In sintesi, realizzare l’obiettivo comporta un cambio di passo rispetto agli attuali livelli di installazione annua di capacità rinnovabile, che dovrebbe aumentare di circa otto volte.
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La versione integrale dello studio è disponibile a questo link