Il PNRR e le imprese devono andare a braccetto altrimenti la corda si spezza. Secondo l’Ance è necessario riuscire ad aprire tutti i cantieri, piccoli, medie e grandi. Il coro è unanime anche per altre associazioni di categoria
Dire PNRR equivale a dire lavori, cantieri, imprese. Ma anche economia. Rigenerazione urbana e sociale.
Eppure, nonostante tutto, le difficoltà ci sono. E il Ministro che ha la delega al Piano nazionale di ripresa e resilienza, Raffaele Fitto, è tornato ad attaccare la «polverizzazione» degli interventi previsti dal Pnrr. “Non si può più continuare ad avere decine e decine di migliaia di piccoli progetti“.
Insomma il ministro Fitto: invita a smettere di inseguire i microprogetti, e concentrarsi piuttosto su grandi interventi strategici. I costruttori invece, ritengono più che alla dimensione si debba guarda alla qualità e alle ricadute territoriali.
La posizione dell’Ance sul rapporto Pnrr e imprese
Non la pensa nello stesso modo Federica Brancaccio, presidente Ance. “Valutare non sulla base della dimensione degli interventi ma della loro qualità e delle ricadute sociali” a fronte delle dichiarazioni del Ministro Raffaele Fitto sulla necessità di puntare su pochi grandi obiettivi e avere la possibilità di concentrare le risorse sui grandi interventi strategici.
“In questo momento va fatto ogni sforzo perché si riescano ad aprire tutti i cantieri per le piccole, medie e grandi imprese” anche perché “è presto per arrendersi”. Secondo la presidente dei costruttori, il vero tesoro nascosto nel Pnrr risiede nella capillarità dei piccoli progetti che è la via maestra per riqualificare con urgenza i territori.
Confindustria: “coinvolgere le imprese per non perdere fondi Pnrr”
Anche Giovanni Baroni, vice presidente Confindustria e presidente piccola industria Confindustria ritiene necessario “Coinvolgere le imprese per non perdere i fondi del Pnrr. Non può essere solo il pubblico il motore degli investimenti. E’ necessario fare ogni sforzo per aprire i cantieri per grandi, medie e piccole opere, perché sono essenziali per combattere il rischio idrogeologico che colpisce l’Italia intera e per colmare i divari tra aree del Paese e con altri Paesi europei”.
In merito al Pnrr, Baroni ha ribadito che l’Italia non ha un primato positivo nella spesa dei fondi né nella velocità di realizzazione dei progetti. Quindi ora la priorità è non perdere i fondi e utilizzarli al meglio. E sottolinea: “Le Pmi sono più fragili e vanno supportate: per farle entrare nella partita occorre semplificare le procedure”.
Confesercenti entra a gamba tesa sulla funzionalità del Pnrr per le Pmi
Mauro Bussoni, segretario nazionale di Confesercenti, ritiene che: “Il Pnrr sarà giustamente destinato in gran parte alle grandi opere, soprattutto infrastrutture, che ovviamente sono importantissime per lo sviluppo economico del Paese, ma che non impattano direttamente sulle Pmi”.
Bussoni aggiunge ancora: “Giusto investire in questa fase anche sulle infrastrutture sanitarie, culturali ed altro. Si dovrebbe cercare di portare avanti progetti di rigenerazione urbana, dei quali ovviamente i negozi di prossimità possono e devono essere protagonisti”. E disegna un quadro delle priorità per il settore perché: “il Pnrr è un’occasione, ma se la si utilizza male, diventa fonte di incertezza”.
Il triplice fischio di fine partita non c’è ancora stato. La partita è ancora aperta. E potrebbe andare ai tempi supplementari. Si spesa non vada ai calci di rigore.