Il problema dei crediti incagliati del Superbonus sta mettendo in difficoltà molte imprese del settore edile, che si trovano con un grande ammontare di crediti fiscali accumulati e nessuna possibilità di sfruttarli. Le associazioni di categoria, come Ance e Confartigianato, chiedono una soluzione rapida e immediata, visto che molte imprese rischiano il fallimento.
Il governo ha già convocato un tavolo tecnico per discutere le possibili soluzioni dei crediti incagliati, che ha visto la partecipazione di tutte le parti interessate, dalle banche alle partecipate, dall’Agenzia delle entrate a Confindustria.
Una soluzione con le banche per i crediti incagliati
Il governo sta ancora studiando la possibilità di una soluzione con le banche, cercando di fare i conti sullo spazio fiscale che hanno ancora disponibile per assorbire altri crediti.
Le associazioni di categoria chiedono che scendano in campo le partecipate, le uniche con la capacità sufficiente di acquistare la mole di crediti rimasti (19 miliardi di euro).
Anche l’utilizzo dell’F24, ovvero la possibilità di compensare i crediti, è stata proposta come soluzione percorribile, ma le associazioni chiedono che venga esteso anche ai correntisti e non solo alle imprese.
Il ministro Giorgetti aveva definito la situazione come una “bolla da 19 miliardi di euro”, e la priorità del governo è salvare dal fallimento le aziende che si trovano in difficoltà.
Le associazioni di categoria chiedono una soluzione rapida e immediata, che non possa aspettare l’iter di conversione in Parlamento del decreto. Confartigianato ha addirittura proposto l’intervento di un acquirente pubblico di ultima istanza, come Cassa Depositi e Prestiti, in alternativa all’assorbimento dei crediti da parte delle banche.
Il governo e le associazioni di categoria sono tutti concordi sull’urgenza di intervenire e trovare una soluzione tempestiva, ma al momento non c’è ancora una proposta condivisa.