Stop su auto a motore entro il 2035.
Dal 2035 sarà vietato vendere nuovi veicoli alimentati a diesel in tutta Europa. La strada verso la riduzione delle emissioni del 55% per le auto e del 50% per i furgoni entro il 2030 è ormai tracciata. Si prevede lo stop delle auto a motore e l’azzeramento totale entro il 2035.
La decisione arriva dal Parlamento europeo con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti.
L’iter legislativo non è ancora concluso dopo il voto dell’Europarlamento il testo dovrà essere approvato in via formale anche dal consiglio dell’Unione Europea.
Stop alle auto a motore, le deroghe.
Sono tanti i passaggi da attraversare, ma intanto sono state confermate alcune deroghe.
I produttori di nicchia potranno continuare a vendere veicoli con motori termici fino alla fine del 2035. Si i tratta di aziendei che producono meno di 1.000 veicoli all’anno, loro continueranno ad essere esentati dal divieto. questa viene considerta una deroga a favore delle “Motor Valley” italiana.
Molti marchi sono già pronti nel 2030 e hanno già comunicato che alcune auto saranno solo a batteria. Si tratta di case di produzione come BMW, Mercedes, Renault e Ford.
La casa automobilistica Volkswagen ha fissato per il 2030 un mix di vendita per il 70% batteria e per il 2035 lo stop definitivo ai motori a combustione interna dei mercati europei.
Cosa succederà alle vecchie auto diesel e benzina?
Subiranno una grande svalutazione, ma le auto a benzina e diesel potranno continuare a circolare liberamente in tutta europa.
Le reazioni delle associazioni e della politica sullo sto della auto a motore entro il 2035
Diverse le reazioni da parte di associzioni di categoria e politica.
Mentre Legambiente esulta per la decisione dell’Europarlamento il Ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini la definisce “una scelta folle, sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei. Una decisione a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi”.
Anche il ministro delle imprese del made in Italy Adolfo Urso commenta la notizia affermando: “si alle auto elettriche, ma produzione occupazione di questo nuovo meccanismo virtuoso restino in Italia così come gli incentivi siano a beneficio del lavoro italiano”.
La mobilità elettrica è stata la protagonista del primo tavolo che si è tenuto a Roma al Ministero dell’Impresa del Made in Italy tra Governo, Stellantis e sindacati il ministro sforzo Adolfo Urso ha precisato che l’obiettivo è “una sostenibilità che garantisca occupazione con l’impegno di tutelare a Bruxelles con i partner ruba gli interessi della filiera automotive”
I nuovi target di riduzione delle emissioni CO2 rientrano nel pacchetto Fit for 55 l’insieme di misure con cui l’Unione europea intende raggiungere una riduzione delle emissioni del 55% il 2030 rispetto ai livelli del 1990.