Una frenata brusca quella del superbonus così come testimoniato dagli ultimi dati ENEA che evidenziano un rallentamento rispetto agli anni precedenti.
Secondo l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico e Sostenibile _report consultabile qui -a gennaio 2023 gli investimenti sono scesi con 2,7 miliardi contro i 3,8 dell’anno scorso.
Un dato che si somma allo stato di incertezza determinato dallo stallo della cessione dei crediti e dalla mancanza di indicazioni sulle nuove modifiche normative del decreto Aiuti Quater.
Non ci sono ancora istruzioni chiare sul meccanismo “spalma crediti” che consentirebbe di dilatare da quattro a dieci anni il periodo di recupero dei crediti da superbonus trasferiti entro il 31 ottobre scorso.
Mancano moltissime indicazioni come il decreto attuativo del fondo per erogare i contributi ai proprietari a basso reddito, mancano anche documenti interpretativi essenziali.
La soluzioni dagli enti locali
Intanto alcune regioni hanno cominciato ad acquistare i crediti d’imposta dei bonus edilizi. Tre le regioni che nei giorni scorsi si son mosse in questo senso: Sardegna, Basilicata e Piemonte.
Sardegna
La Sardegna, prima regione d’Italia a entrare nella partita Superbonus per sbloccare i crediti di imposta incagliati nelle maglie della burocrazia, diventa un esempio da seguire a livello nazionale.
Le modalità di attuazione e le condizioni dell’acquisto dei crediti edilizi di bonus, superbonus 110% ed ecobonus saranno messe a punto con una delibera di Giunta dopo che la Regione, attraverso la Finanziaria, ha messo a disposizione la propria capienza fiscale per acquistare i crediti, stimata potenzialmente in 40-50 milioni di euro al mese.
La misura rappresenta il secondo intervento della Regione, che già, grazie al Sardinia Fintech attivato dal Centro Regionale di Programmazione e dalla Sfirs, aveva liberato liquidità (sotto forma di anticipazioni finanziarie da rimborsare con i crediti fiscali) per sostenere famiglie e imprese in una misura, il superbonus, che ha prodotto in Sardegna un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a oltre 1 miliardo e 983 milioni di euro suddivisi in investimenti su edifici condominiali, edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti (Enea, rapporto di dicembre). Oltre 250 milioni di euro, divisi su tre tranche di finanziamento, sono infatti attualmente in istruttoria per la liquidazione delle domande presentate sulla linea B-Credito di Filiera Superbonus 110% del Fondo Sardinian Fintech, gestito da Sfirs, a fronte di 380 milioni di credito fiscale previsti.
Dopo l’anticipazione dei crediti fiscali operata attraverso la finanziaria regionale, arriva ora il programma di acquisto della Regione che mette a disposizione degli operatori privati del mercato la propria capacità fiscale per l’acquisizione dei crediti che poi compenserà nei propri F24.
“La Sardegna è la Regione che durante l’emergenza ha investito maggiori risorse proprie per la ripresa, e con ogni strumento a disposizione, finanziario e normativo, si è posta come obiettivo quello di sostenere il rilancio e la competitività delle aziende. Le novità introdotte con la Finanziaria vanno in questa direzione e testimoniano la volontà di continuare a sostenere e rafforzare la crescita del sistema economico sardo”, ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas. “La Regione è al fianco delle imprese di ogni comparto e pronta a recepirne le istanze dando anima e corpo a provvedimenti che possano alleggerire il peso della crisi e delle difficoltà legate al momento storico che stiamo vivendo – ha aggiunto l’Assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino – Con la norma inserita in Finanziaria rafforziamo le ricadute di carattere ambientale, sociale ed economiche relative alle diverse misure legate ai bonus edilizi, in particolare al Superbonus”.
La Regione riconoscendo la valenza strategica delle agevolazioni fiscali nell’ultima finanziaria ha quindi posto le basi per attivare un programma di acquisto di crediti da portare direttamente a compensazione dalla stessa Regione. Così facendo punta a favorire la circolazione dei crediti di imposta alleggerendo il portafoglio di crediti degli ultimi concessionari in modo che possano riprendere un programma di acquisti della stessa tipologia a favore delle famiglie e delle imprese e a liberare la potenziale liquidità del sistema delle imprese edilizie e della filiera associata attualmente bloccata in crediti che non trovano collocazione in modo da favorirne la ripresa delle attività.
Sempre con la Finanziaria, accanto alle operazioni di acquisizione dei crediti, la Regione ha promosso anche un programma di garanzie pubbliche a favore delle imprese e dei privati: sarà infatti attivato un programma di garanzia e controgaranzie per favorire la negoziazione dei crediti tra soggetti privati nei limiti consentiti dalle norme e dalle circolari dell’Agenzia delle Entrate.