Si è aperta ieri a Bonn la riunione tecnica preparatoria della Cop27, la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma dal 7 al 18 novembre prossimo a Sharm el-Sheikh, in Egitto. I 197 Paesi della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) ripartiranno dall’esito della Cop26 dello scorso anno a Glasgow, che ha finalizzato i dettagli operativi dell’Accordo di Parigi del 2015 individuando il lavoro futuro, nelle aree chiave della mitigazione, dell’adattamento, del sostegno, in particolare delle finanze, e delle perdite e dei danni. 

La riunione preparatoria:

Delegati dei governi, osservatori e vari esperti si riuniranno per fare il punto sui progressi nel mondo in relazione all’attuazione dell’accordo di Parigi in particolare sull’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi rispetto al periodo preindustriale. Obiettivo fondamentale per evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici, che includono eventi estremi sempre più frequenti come tempeste, siccità e ondate di caldo. Nella riunione di giugno, spega l’Unfccc, si discuterà su una serie di argomenti importanti, tra cui la riduzione delle emissioni di gas serra, l’adattamento agli impatti climatici e il sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo per ridurre le emissioni e adattarsi al clima. 

L’incoraggiamento:

In un contesto caratterizzato da un’accelerazione degli impatti climatici e da tensioni geopolitiche, il segretario esecutivo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Patricia Espinosa ha invitato i governi a non farsi scoraggiare: «Abbiamo bisogno di decisioni e azioni ora e spetta a tutte le nazioni fare progressi a Bonn», ha affermato osservando che «per attuare gli impegni presi per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi, il mondo ha un carico di lavoro significativo davanti, ma anche molto su cui basarsi. Ma l’ambizione deve essere subito alzata per evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici ed è necessaria un’azione immediata. Attualmente, il mondo è sulla buona strada per più del doppio dell’obiettivo di 1,5 gradi Celsius dell’accordo di Parigi entro la fine del secolo».