«Bisogna recuperare un senso di equidistanza, sono mesi che sentiamo parlare di 80 miliardi di investimenti ma le aste poi vanno deserte, ci chiedono 60 mesi per fare gli impianti. Non e’ il pubblico che va piano. Siamo tutti nella stessa barca, tutto l’impianto energetico va ridiscusso tenendo conto del problema enorme legato alla guerra». Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, rivendica, intervistato da Pianeta 2030 su CorriereTv, il ruolo svolto dalla pubblica amministrazione nella sfida alla decarbonizzazione ed all’incremento delle fonti rinnovabili.

Emergenza gas:

Cingolani dice «No a sfide e bugie: le rinnovabili stanno aumentando. Chi dice che non è cosi’ non dice la verità. Si deve semplificare di piu’. Abbiamo un problema di gas: dovremmo perdere 29 miliardi di metri cubi di forniture dalla Russia e li abbiamo sostituti con 25. Gli altri 4 arriveraanno dalle rinnovabili e dai risparmi. Teniamo la barra dritta sulla decarbonizzazone». Cingolani ricorda che «anche senza la guerra avremmo accelerato sulle rinnovabili grazie al Pnrr. E’ inutile sostituire il gas russo con piu’ gas, usiamone un po’ meno e acceleriamo sulle rinnovabili».

Fotovoltaico:

Sui pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione infine Cingolani spiega: «Abbiamo liberalizzato con il decreto energia impianti fino a 200 kw per l’autoconsumo. Bisogna potenziare semplificando la procedura. Nel 2022 secondo Terna ci sono 5,1 gw di nuovi impianti cioe’ 2,5 volte il totale installato nel 2020-2021. Questo è molto incoraggiante. Interessante e’ che cio’ che in questo momento e’ previsto essere allacciato da Terna equivale a 3 mld metri cubi di gas, un risparmio cioè del 10% rispetto a quello che prendiamo dalla Russia».