«È stata una discussione estremamente densa e ne esce un comunicato buono, totalmente condiviso, che rappresenta un passo avanti rispetto al G20 dell’anno scorso, rispetto all’ultimo G7 e alla Cop 26. Ricordiamoci sempre che sono eventi internazionali, dove non possono esserci stravolgimenti da una puntata alla successiva, ma direi che è uscito un lavoro di concertazione molto buono e possiamo essere molto soddisfatti». Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, all’ANSA e alla Rai, a margine del G7 energia a Berlino.
Politica e clima:
È importante la «connessione evidente fra politica estera e politica climatica». La connessione fra politiche estra e politiche climatiche «si vede attraverso il mercato dell’energia, dove se uno fa una cosa in un posto del mondo, questo ha riflessi altrove; o sul fronte del contrasto alle disuguaglianze globali», ha aggiunto. «È importante che noi facciamo azioni di decarbonizzazione, ricordandoci però che, se gli altri non seguono, l’effetto finale potrebbe non essere positivo», ha detto Cingolani. Al summit sono stati affrontati una serie di temi: oceani, biodiversità, decarbonzzazione dei settori industriali che consumano energia, ha elencato il ministro.
Indicatori negativi:
Gli indicatori dell’Ipcc sul clima non sono buoni, ma la responsabilità non è dell’Europa, e bisogna aiutare i paesi più lenti sulla lotta al cambiamento climatico ha osservato Cingolani, parlando all’ANSA e alla Rai a margine del G7 energia e clima. Il ministro non ha negato che non si sia ancora al punto in cui si dovrebbe essere: «C’è stata una guerra che ha creato uno scossone dal punto di vista e energetico in gran parte del mondo e un altro scossone per le carenze sul fronte alimentare e per le carenze per le industrie tecnologiche», ha detto in proposito. «Gli indicatori dell’IPCC non sono buoni. Il punto è che non è l’Europa responsabile di questo. Ci sono zone nel mondo in cui si va più lentamente». Discutere a livello globale la crisi climatica è importante, ha rimarcato, «possiamo fare sforzi enormi, avere tutte le carte a posto, ma ci sono altre parti del mondo in cui l’azione magari non è così efficace, e queste parti del mondo vanno aiutate. Non si può semplicemente dire: siete in ritardo, correte di più».
Prezzi energia:
«C’è una frase nel comunicato che ricorda che, fra le altre cose, la giustizia sociale internazionale prevede che l’energia debba essere accessibile a tutti, con prezzi moderati. Però i prezzi dell’energia sono capitolo di un G7 economico» ha spiegato Cingolani aggiungendo: «Stiamo facendo molto lavoro anche per il consiglio europeo, e ci sono una serie di discussioni che vengono fatte con i vari ministeri. Esiste una chiara consapevolezza che il problema vada affrontato – ha continuato – Ho parlato con tutti i colleghi e mi sembra che abbiano tutto sommato capito. Le istanze dei vari Paesi sono tutte ragionevoli. Non è che ci sia un blocco di principio sulle questioni. Purtroppo bisogna vedere le realtà locali e le esigenze di ogni paese. Sono abbastanza fiducioso».