A 30 anni dalla adozione della Convenzione per la diversità biologica, si rinnova l’impegno internazionale guardando al futuro. «Senza l’apporto e il sostegno consapevole delle nuove generazioni, ogni sforzo per la tutela della biodiversità sarà insufficiente se non vano. Il Mite sta facendo la propria parte, anche impegnando le risorse del PNRR dedicate alla riforestazione urbana, alla digitalizzazione dei parchi nazionali, alla rinaturazione del Po, alle azioni e di tutela della biodiversità marina»: così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani intervenuto al convegno internazionale “Nature in mind” promosso dall’Arma dei Carabinieri, nucleo tutela biodiversità, proprio in occasione dei 30 anni dall’adozione della Convenzione per la diversità biologica lanciata il 5 giugno 1992 durante la Conferenza Onu di Rio de Janeiro sull’ambiente ed entrata in vigore il 29 dicembre 1993.
30 anni dopo:
In quell’occasione i leader degli Stati concordarono sulla necessità di una strategia globale di “sviluppo sostenibile” approvando anche la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici e la Convenzione contro la desertificazione. Al convegno tenutosi a Palazzo Rospigliosi (Roma), il Ministro Cingolani ha richiamato l’attenzione sull’impegno globale per la tutela della biodiversità in un contesto in cui tutti – Onu, Europa e i singoli Paesi come l’Italia – sono tenuti a rafforzare gli impegni e le strategie d’intervento. Un’occasione importante anche per sottolineare l’importanza della collaborazione con il Ministero dell’istruzione e rafforzarla attraverso il lancio della “Carta per l’educazione alla Biodiversità”, a cui le scuole potranno aderire fino alla fine di maggio. La carta sarà poi riconsegnata dagli studenti nella giornata del 3 giugno in una iniziativa presso la tenuta presidenziale di Castelporziano, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Bianchi.
La convergenza con l’Arma dei Carabinieri e le scuole:
Un’azione corale, quella della diffusione dell’educazione alla biodiversità, alla quale sono chiamate non solo le scuole ma anche altre istituzioni e tutta la società civile, a partire dalle aree protette italiane, come i parchi nazionali, le aree marine protette e le riserve naturali statali. Forte è il legame con l’Arma dei Carabinieri, che in massima parte gestisce e preserva questi scrigni di tutela della biodiversità, e rappresentano punti di eccellenza delle buone pratiche di sostenibilità, costituendo un riferimento riconosciuto e consolidato per le attività di educazione ambientale.