Dar vita a una filiera industriale europea delle batterie per sviluppare tecnologie di accumulo più sicure, durevoli ed economiche a supporto della mobilità elettrica e di una minore dipendenza, in particolare dalla Cina. È il principale obiettivo del progetto European Battery Innovation (EuBatIn) che prevede il coinvolgimento dei principali operatori del settore e delle istituzioni di 12 Paesi e un finanziamento di 2,9 miliardi di euro nell’ambito del secondo importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI, Important Project of Common European Interest). Per l’Italia partecipano ENEA e Istituto Bruno Kessler sul fronte ricerca e 12 imprese (Endurance Spa, Enel X Srl, ENGITEC Technologies Spa, FIAMM Energy Technology, Fiat Chrysler Automobiles, Fluorsid Alkeemia Spa, FPT Industrial, Green Energy Storage Srl, Italmatch Chemicals Spa, Italy Srl, MIDAC Spa, Solvay)

Batterie di lunga durata:

Le attività ENEA inizieranno in questo mese di maggio e si protrarranno per cinque anni. All’interno del progetto è prevista la costruzione nel Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) dell’Advanced Battery Laboratory (AB-Lab), un innovativo laboratorio che prevede un investimento di circa 27 milioni di euro per fornire un “banco di prova” alle imprese durante la fase di prima implementazione industriale. Concepito come una piattaforma flessibile e polivalente, presso l’AB-Lab sarà possibile svolgere l’intero processo produttivo: dalla realizzazione di batterie di nuova concezione alla gestione ottimizzata del fine vita; dagli aspetti legati all’economia circolare ai materiali avanzati allo sviluppo di elettrodi, celle e moduli innovativi, dal riciclaggio allo smaltimento fino alla chiusura del ciclo.

Accumulo di energia:

«L’AB-Lab rappresenterà una struttura in grado di fare da ‘ponte’ tra le attività di ricerca e la produzione industriale, dando impulso al trasferimento tecnologico e all’industrializzazione di prototipi di laboratorio», sottolinea il responsabile ENEA del progetto, Pier Paolo Prosini, ricercatore del Laboratorio di Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno all’interno del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili. «Ciò consentirà al nostro Paese di sfruttare le enormi opportunità che si prospettano nel campo dell’accumulo di energia elettrochimica, sia in campo stazionario che in quello automobilistico».

Un miglior fine vita:

L’AB-Lab fornirà consulenze, analisi dei materiali, dei componenti e dei sistemi, immagini macroscopiche, microscopiche o termiche tramite la tomografia assiale computerizzata e rilievi tridimensionali. Inoltre, competenze e attrezzature innovative potranno essere utilizzate dalla comunità scientifica e universitaria oltre che dagli operatori del settore. Più in generale, per quanto riguarda il progetto EuBatIn, ENEA è coinvolta con un team multidisciplinare di esperti e ricercatori che lavoreranno allo sviluppo di soluzioni da trasferire alle imprese con particolare riferimento alla durata, ai materiali innovativi e ad alta efficienza; al miglioramento delle prestazioni ambientali, economiche, di sicurezza e per ottimizzare la catena del valore e la sostenibilità, all’implementazione di procedure e metodologie di riutilizzo e per recuperare i materiali critici a fine vita (in particolare litio e fosforo).

Efficienza e risparmio:

Nell’ambito di EuBatIn sono stati presentati 46 progetti da 42 aziende con ricadute economiche stimate in oltre 10 miliardi per costruire una catena del valore delle batterie competitiva, innovativa e sostenibile, con una forte attenzione a ricerca, sviluppo, innovazione e implementazione industriale. «La combinazione di competenze, capacità e attrezzature ENEA, in sinergia con il mondo universitario e industriale, rappresenta un valore aggiunto che si traduce in significative ricadute economiche dirette e indirette, contribuendo allo sviluppo sociale, alla crescita dell’occupazione, con benefici di riduzione delle emissioni di gas serra e di incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili e dell’elettro-mobilità», conclude Prosini.