«Con una guerra di mezzo i livelli di previsione sono meno accurati, tra pagamento in rubli e sanzioni non sappiamo se ci sarà un taglio di gas e se ci sarà di quando, ma mai come in questo momento c’è stato tanto gas in Europa, paradossalmente un anno fa veniva meno gas quindi sulla carta non c’è motivo di alzare i prezzi. Questo fattore di aumento non può essere solo una dinamica di mercato, ed è qui che bisogna intervenire ma deve intervenire l’Europa. Il tetto al prezzo del gas che è la nostra proposta, impone un limite al livello di speculazione, il mercato deve essere libero ma questo non deve diventare il fallimento delle aziende europee e la sofferenza dei cittadini». Così il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, a Mattino Cinque News.
Diversificare:
«Al momento il dato di fatto Italia importa 29-30 miliardi di metri cubi l’anno di gas dalla Russia, sono stati fatti un pò di errori in passato perchè ora non ci libera in un attimo dalla dipendenza. Stiamo diversificando su diversi paesi, inoltre abbiamo 5 gasdotti e questo ci consente di diversificare. Stiamo facendo una corsa contro il tempo, ma iniziamo a vedere una serie di forniture nuove che saranno concretizzate nelle prossime settimane e ci vedranno al sicuro per i prossimi mesi» ha aggiunto Cingolani. «Noi stiamo dando un’accelerazione formidabile alle rinnovabile perché rappresentano l’unico modo di decarbonizzare e avere energia, stiamo facendo cose senza precedenti. Attenzione però a non cadere nell’ottimismo sfrenato perchè non è solo una questione di fare impianti ma anche di accumulare energia, inoltre, abbiamo bisogno di una rete elettrica pensata per gestire flussi non programmati. Ci vogliono un pò di anni per far crescere questo sistema, l’energy mix è una cosa molto complessa e non basta premere un pulsante per risolvere il tutto» conclude il ministro.