Il Gestore servizi energetici (Gse) esprime “apprezzamento” per la semplificazione dell’installazione degli impianti fotovoltaici sugli edifici.«Ad oggi, è stata sfruttata una quota molto marginale rispetto al potenziale fotovoltaico installabile», rimarca l’amministratore unico del Gse, Andrea Ripa di Meana, in un’audizione sul ddl di conversione del cosiddetto decreto bollette (1 marzo 2022, n. 17) alle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera.
Non solo residenziale:
Secondo i dati presentati da Gse, a fine 2020, risultano avere installato impianti fotovoltaici circa 800.000 edifici residenziali per una potenza complessiva di 3 GW. Quanto al settore non residenziale, risultano avere impianti circa 150.000 edifici per una potenza complessiva pari a 7 GW. Quindi il totale è di 10 GW. Inoltre l’amministratore unico riferisce di essere “già al lavoro per implementare l’estensione dell’utilizzo del modello unico fino a 50kW” che abiliterà l’accesso anche al ritiro dell’energia elettrica da parte del Gestore e di star collaborando con il Ministero della Transizione ecologica nella definizione di strumenti per il sostegno alla produzione di idrogeno verde.
Le industrie energivore:
Gse dichiara anche che sarebbe “pronto ad attuare in tempi brevi”, in caso di approvazione, la proposta di Confindustria che circa 25 TWh di energia elettrica da fonti rinnovabili sia ritirata e gestita sul mercato elettrico da parte del Gse e ceduta alle imprese industriali a prezzi equi a fronte dell’impegno alla realizzazione di nuova capacità produttiva rinnovabile. “Un quantitativo significativo di energia sarebbe sottratto al giogo dei prezzi spot, per essere convogliato verso industrie energivore con contratti a medio-lungo termine a prezzi storici”, sottolinea Gse.