Se in questi anni lo sviluppo delle Fonti di energia rinnovabile (Fer), in particolare solare ed eolico, fosse andato avanti con lo stesso incremento annuale medio del triennio 2010‐2013, oggi l’Italia avrebbe potuto tagliare i consumi di gas metano di 20 miliardi di metri cubi l’anno riducendo le importazioni di gas dalla Russia del 70%. A parlar chiaro, riferisce Legambiente, sono i dati elaborati dall’ingegner Alex Sorokin dell’InterEnergy incrociando le statistiche di Terna relative allo sviluppo delle Fer nel triennio 2010-2013, con una proiezione al 2022.
Quanto avremmo potuto avere:
In particolare in questi otto anni, a parità di capacità produttiva e di posti di lavoro nell’industria Fer in quel triennio, il nostro Paese avrebbe potuto installare complessivamente al 2021, tra impianti solari ed eolici, almeno 50.000 Mw, aggiuntivi a quelli oggi esistenti, mentre l’energia elettrica aggiuntiva ammonterebbe a +90 TWh (TeraWattore) l’anno. E per produrre 90 TWh/anno di energia elettrica occorrono 20 miliardi di metri cubi di gas.
Le richieste:
“Dati di proiezione importanti che indicano come i Governi, che si sono succeduti in questi anni, abbiano sottovalutato l’importanza e le grandi potenzialità delle rinnovabili” osserva Legambiente, che lancia un monito all’Esecutivo Draghi: “la crisi energetica che sta investendo l’Italia e l’Europa, legata al conflitto in corso e al ricatto del gas, e che si traduce anche in un forte rincaro delle bollette, si può superare solo investendo davvero sulle fonti pulite, sull’efficienza, l’autoproduzione e l’innovazione tecnologica”. Senza dimenticare il contributo che potrebbero dare i 7.600 Mw di pompaggi esistenti che se sfruttati adeguatamente sarebbero in grado di accumulare fino a 20 TWh di energia l’anno, pari al 7% del contributo elettrico nazionale.