A seguito della pubblicazione del rapporto 2021 Ispra sulla pericolosità associata a frane, alluvioni e sull’erosione costiera dell’intero territorio italiano, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) non ha tardato a far sentire la sua voce. La denuncia è rivolta soprattutto a un governo che non ha effettuato i giusti interventi quando avrebbe dovuto: risale al 2019 il Piano ProteggItalia a cui alludono i rappresentati Anci: fondi e progetti per la sicurezza del territorio rimasti incompiuti.

La denuncia:

«I dati diffusi dall’Ispra confermano il quadro sconfortante rispetto agli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. Il Piano ProteggItalia è rimasto, di fatto, inattuato per una serie di ragioni che l’Anci, non oltre un anno fa, aveva segnalato all’allora ministero dell’Ambiente, chiedendo un urgente intervento di riordino». È quanto dichiarano Paolo Masetti e Federico Pizzarotti, rispettivamente delegato Protezione civile e presidente della commissione Ambiente dell’Anci. «Le nostre proposte – ricordano gli esponenti Anci – erano contenute nella relazione dalla Corte dei Conti dello scorso anno sugli interventi delle amministrazioni dello Stato per la mitigazione del rischio idrogeologico. Le ribadiamo oggi, consapevoli di quanto sia fragile il nostro territorio e dell’esposizione della gran parte dei Comuni al rischio frana e alluvione. E perché sappiamo quanto costano, in termini economici e di perdita di vite umane, gli eventi che sempre con maggiore frequenza si manifestano nel nostro Paese», continuano Masetti e Pizzarotti.

Progettualità e supporto:

«È noto – ricordano in conclusione i due membri Anci – come le frane ricadano sul ‘confine amministrativo’ comunale mentre le competenze, da anni, sono delle Regioni. Quello che Anci chiede da tempo è trasparenza e programmazione, investimenti gestiti a livello locale con unità di progettazione a supporto dei Comuni, una rete di coordinamento territoriale per la verifica dello stato di esecuzione degli interventi, assieme al superamento delle gestioni straordinarie e alla semplificazione del procedimento, così come serve semplificare e incentivare la manutenzione del suolo».