Gli Stati membri delle Nazioni Unite all’Assemblea dell’organo per l’Ambiente (UNEA-5.2) tenutasi a Nairobi lo scorso 2 marzo hanno deciso all’unanimità di elaborare un Trattato giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica, rendendola una delle azioni ambientali più ambiziose al mondo al punto da essere definita un “Accordo di Parigi” per la plastica.
Il testo:
La risoluzione adottata dalle Nazioni Unite delinea lo sviluppo di un Trattato solido che prevede regole e obblighi globali per tutto il ciclo di vita della plastica, responsabilizzando le nazioni, le aziende e la società nell’eliminazione dell’inquinamento da plastica dai nostri ambienti. Secondo un documento Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) in mare ci sono 30 milioni di tonnellate di plastica e altre 109 nei fiumi, che scaricheranno negli oceani per anni. Il testo del Trattato parte proprio dalla constatazione di questa situazione critica e si impegna a definire obiettivi sia volontari sia vincolanti di tale strumento. Tra i punti emerge la necessità di una cooperazione globale, di un’azione che coinvolga gli stakeholder del mondo della plastica, di una promozione della ricerca e di un report periodico da parte degli Stati sull’attuazione di queste direttive.
Il parere del WWF:
Il WWF “accoglie con favore questa decisione ed esorta i governi di tutto il mondo a cogliere questo potente slancio per l’eliminazione dell’inquinamento da plastica e ad agire in maniera altrettanto forte e decisa nel recepimento dell’intero contenuto del Trattato entro il 2024”. Il WWF “si impegna a sostenere nei prossimi due anni il lavoro del Comitato Intergovernativo di Negoziazione dell’UNEA nel finalizzare gli importanti dettagli di questo storico Trattato”. Si tratta di una decisione globale, approvata da 175 membri delle Nazioni Unite su una proposta partita proprio da quei Paesi che non hanno ancora attivato politiche di riduzione della plastica, cioè Perù, Ruanda, Giappone e India.
Livello globale:
Secondo il WWF “i leader mondiali devono ora mostrare ancora più determinazione nello sviluppo e nell’attuazione di un Trattato che affronti l’attuale crisi da inquinamento da plastica e consenta un’efficace transizione verso un’economia circolare della plastica. Ciò richiede standard e obiettivi globali chiari e forti che creino condizioni capaci di incentivare le nazioni a rispettare regole e regolamenti comuni, penalizzando allo stesso tempo prodotti e pratiche dannose”.