Nella seconda parte del sesto rapporto di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) gli scienziati Onu esperti analizzano “Impatti, adattamento e vulnerabilità” del cambiamento climatico. Attraverso questa indagine ogni anno il gruppo intergovernativo fornisce ai leader politici valutazioni scientifiche periodiche sul cambiamento climatico e le sue implicazioni e rischi e propone strategie di adattamento e mitigazione. 

Agire subito per l’ecosistema:

Nell’ultimo anno “l’aumento delle condizioni meteorologiche e climatiche estreme” – fra cui ondate di caldo, siccità e inondazioni – “ha avuto alcuni impatti irreversibili poiché i sistemi naturali e umani sono spinti oltre la loro capacità di adattamento”, causando “una moria di massa in specie come alberi e coralli”. “Per evitare una perdita crescente di vite umane, biodiversità e infrastrutture, urge un’azione ambiziosa e accelerata per adattarsi ai cambiamenti climatici, riducendo nel contempo in modo rapido e profondo le emissioni di gas serra” avvertono gli scienziati secondo cui “le città, dove vive più della metà della popolazione mondiale, sono al centro degli impatti e dei rischi dei cambiamenti climatici ma sono anche una parte cruciale della soluzione”. Agire subito è necessario per tutelare gli ecosistemi, che più sono sani più sono resistenti agli sbalzi climatici e capaci di fornire servizi vitali come cibo e acqua. Da qui le aspre parole della giovane attivista Greta Thunberg su Twitter: “Ritardo significa morte”.

Uomo criminale:

Quello di Greta è un commento a un tweet ancora più rumoroso, quello del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, che denuncia l'”abdicazione criminale” dei vertici mondiali nella lotta al riscaldamento globale rispetto alla “sofferenza dell’umanità” colpita dalle catastrofi climatiche. Commentando il nuovo rapporto degli esperti del clima dell’Onu, Guterres osserva che la pubblicazione è “una raccolta della sofferenza umana e un atto d’accusa schiacciante del fallimento dei leader nell’affrontare i cambiamenti climatici”. “I colpevoli – ha sottolineato – sono i più grandi inquinatori del mondo, che incendiano la sola casa che abbiamo”.