«Con il poderoso programma di rinnovabili, di energy community e di liberalizzazioni noi diamo un’accelerazione che nessun paese è in grado di dare». Lo dichiara il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente, Attività produttive e Agricoltura della Camera.
Più impianti, meno burocrazia:
«Sulle nuove misure che ho presentato venerdì scorso – afferma – sono stato chiaro: dobbiamo accelerare le rinnovabili. Io sono per una profonda liberalizzazione per autoconsumo ed energy community fino a 200 kilowatt. Deve essere facilissimo mettere sui tetti o in giardino un impianto di autoproduzione. Questa cosa deve essere fatta con un modulo unico. Questo è il momento in cui si vedrà qual è la priorità». Parole in linea con quanto sostenuto al Consiglio dei ministri n. 62.
Paesaggio e ambiente su un unico piano:
«Ora sia il paesaggio sia l’ambiente sono in Costituzione, non si può più dire che uno sia più importante dell’altro», osserva inoltre il ministro parlando dei circa 40 di impianti di energia da fonti rinnovabili bloccati perché hanno la valutazione di impatto ambientale positiva e la valutazione paesaggistica negativa. Queste cose vengono decise in Consiglio dei ministri con un’analisi tecnica. «Nell’ultima settimana abbiamo portato 11 impianti, 7 sembrano accettabili, 4 dal punto di vista paesaggistico proprio no. Questi sette rappresentano 0,36 Gigavatt, sarebbe un bel colpo sbloccarli», sottolinea Cingolani.