Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, nel secondo “Rapporto monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas” trasmesso al Mitee al Mise annuncia che sempre più clienti si affidano al mercato libero di luce e gas.
I dettagli:
In particolare si contano nel settore elettrico il 59,7% delle famiglie (+ 2,4% in sei mesi) e il 70,4% delle imprese (+2,4%), nel settore gas il 62,0% dei clienti domestici (+1,8%) e il 71,3% dei condomini (+1,4%)uso domestico con consumi inferiori ai 200.000 Smc. In un periodo in cui i prezzi dell’energia hanno subito aumenti senza precedenti, l’analisi di Arera si concentra sui clienti aventi diritto alla maggior tutela nel settore elettrico e al servizio di tutela nel settore del gas naturale.
L’opinione:
«L’analisi di dati statistici e la comparazione con le serie storiche è il modo migliore per valutare situazioni emergenziali come quelle che stiamo vivendo in questi mesi» afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini. «Quando sarà passata la fase di prezzi altissimi nel gas e nell’elettricità, – continua – saranno i numeri a mostrarci se e come si modificheranno i nostri comportamenti di consumo e le nostre scelte di mercato. I rapporti periodici di Arera, al Governo e al Parlamento, continueranno a fornire elementi di valutazione per eventuali politiche strutturali».
Uscita dal regime di tutela:
Prosegue a ritmo costante l’uscita dei clienti finali dalle tutele. Nonostante persista una certa disomogeneità nel territorio nazionale, nella grande maggioranza delle regioni e delle province italiane più della metà dei clienti – domestici e non – è uscito dal relativo regime di tutela, scegliendo un contratto di libero mercato per entrambi i settori (dati aggiornati a settembre 2021). Da una analisi di dettaglio del settore elettrico, l’83,1% (+ 2,1%) dei contratti siglati da clienti tra i 18 e 29 anni è nel mercato libero. La scelta del mercato libero resta maggioritaria fino alla fascia 70-79 anni, anche se con il crescere delle fasce di età, cresce la percentuale di clienti serviti in maggior tutela. I clienti domestici hanno cambiato fornitore ad un ritmo piuttosto elevato rispetto ai primi anni monitorati. Se la tendenza registrata fino a settembre sarà confermata per l’ultimo trimestre del 2021, il tasso annuo sarà del 17,4% per la luce e del 12,4% per il gas. Andamento che invece non si registra per condomini e imprese.
Contratti liberi:
Per tutte le tipologie di cliente e per entrambi i settori, si conferma che la stragrande maggioranza dei cambiamenti di gestore, avviene all’interno nell’ambito del mercato libero, quindi da clienti usciti dalla tutela già in precedenza. Si mantiene sopra al 50% la quota di clienti che, uscendo dalla maggior tutela, sceglie un contratto di libero mercato con lo stesso venditore (o con società dello stesso gruppo). Non sembra essere scalfito, pertanto, il vantaggio competitivo nell’acquisire clienti sul libero mercato in capo ai gruppi industriali che operano anche nel servizio di maggior tutela.
Più offerte vantaggiose:
Con riferimento ai tipi di clienti analizzati, le opportunità di risparmio rispetto alla tutela sono aumentate nel corso del 2021, sia in termini di numero di offerte più vantaggiose che di importi risparmiabili. Certamente influenzate dall’aumento straordinario dei prezzi all’ingrosso di questi mesi, tali opportunità sono cresciute in modo significativo dallo scorso luglio. Per la famiglia tipo (residente con consumo da 2.700 KWh e 3 kW di potenza) nei 12 mesi analizzati erano disponibili nel libero 122 offerte di elettricità più convenienti della maggior tutela (erano 58 nel 2020). Con riferimento invece al settore del gas, per il cliente domestico (consumo annuo di 1.400 Smc) erano disponibili 113 offerte più convenienti del servizio di tutela (64 nel 2020).
Le informazioni del cliente:
Riguardo alla consapevolezza del consumatore, un’indagine commissionata ARERA evidenzia una sostenuta percentuale di clienti(21% famiglie, 12% imprese) chepensa erroneamente che al momento del cambio del fornitore “sia necessario sostituire il contatore” o che teme “possano verificarsi delle interruzioni nella fornitura” (32% famiglie, 25% imprese).