Il 56,7% degli imprenditori del settore agricolo ha detto di aver attribuito maggiore importanza ai temi ambientali, sociali e di gestione del rischio e delle relazioni di filiera. È quanto emerge dalla seconda edizione del Rapporto di Agricoltura100 di Reale Mutua e Confagricoltura, condotto su un campione di oltre 2 mila imprese. Attraverso l’indice AGRIcoltura100 viene misurato il livello di sostenibilità delle aziende sulla base delle iniziative adottate in tutte le aree.

I campi di innovazione:


Un quadro da cui emerge la profonda consapevolezza di come sta cambiando l’agricoltura e l’interdipendenza tra sostenibilità e innovazione tecnologica. Lo dimostrano i risultati raggiunti nel 2021, quando le imprese con un livello di sostenibilità alto e medio-alto sono passate dal 48,1% al 49,1% del totale, mentre quelle dove è ancora limitato scendono dal 17 %al 12,7%. Per quanto riguarda le azioni messe in campo dalle imprese, al primo posto c’è il miglioramento nell’utilizzo delle risorse acqua, suolo ed energia (98,8%); seguono la tutela della qualità e della salute alimentare (91,5%), la gestione dei rischi (76,5%), la sicurezza sul lavoro (66,8%) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%). 

Reale Mutua e Confagricoltura:

«Attraverso Agri100 – ha dichiarato il direttore generale di Reale Mutua, Luca Filippone, intendiamo generare impatti positivi, misurabili e addizionali coniugando innovazione e human touch». Secondo il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, «la seconda edizione del rapporto dimostra con ancora più evidenza la forte connessione tra sostenibilità e l’innovazione», precisando come le misure volute da Confagri per il rinnovamento tecnologico con Agricoltura 4.0stanno accompagnando con successo le imprese agricole verso una maggiore competitività anche sul fronte della sostenibilità ambientale.