L’Anev (Associazione nazionale energia del vento) denuncia come i provvedimenti sul caro bollette adottati dal governo non favoriscano le energie pulite e, anzi, le pongano in posizioni svantaggiose. Queste le parole di denuncia dell’associazione: «Colpire l’eolico e le rinnovabili, che sono la cura al caro energia, e non toccare il gas e le altre fossili per combattere il caro bollette è come se per contrastare il Covid19 si decidesse di colpire i vaccini, le mascherine e gli ospedali!».
La denuncia dell’Anev:
«La causa dell’elevato costo dell’energia elettrica è l’aumento del gas, e proprio chi produce energia elettrica con tale fonte inquinante non verrà colpito dall’intervento. Al danno di non colpire chi è causa dell’aumento dei prezzi, si aggiunge la beffa che invece viene colpito proprio chi questi costi contribuisce a ridurre» sottolinea l’Anev. Le energie rinnovabili, in particolare l’eolico, sono riuscite a produrre elettricità a costi più bassi delle fonti fossili tradizionali, ma il governo non le ricompensa: «Il provvedimento adottato il 21 gennaio 2022 dal Consiglio dei Ministri prevede il taglio della remunerazione per i soli produttori rinnovabili. Il prezzo medio di borsa dell’ultimo mese – continua l’associazione – è stato circa di 240 €/MWh (prezzo che hanno preso tutti i produttori di energia elettrica), mentre il prezzo che il Governo vuole riconoscere agli impianti eolici è di 60 €/MWh, quando tutti gli altri produrranno e venderanno lo stesso prodotto ad un prezzo 4 volte maggiore!».
La proposta:
«La nostra proposta al Governo – conclude l’Anev – è spingere sulle nuove rinnovabili senza indugio, scoraggiare l’utilizzo delle fonti fossili tagliando gli ingentissimi sussidi a loro riconosciuti. In questo modo abbatteremo i costi della bolletta elettrica e procederemo verso la transizione ecologica con decisione».