È allarme da parte del WWF, che denuncia come i consumi dell’Europa siano insostenibili a livello ambientale. La produzione di materie prime, prodotti agricoli e zootecnici, con ampliamento dei terreni coltivati a discapito di altri suoli, causa il 90% della deforestazione. Non solo le foreste, ma diminuiscono anche le praterie e le savane, che possono trattenere quantità di anidride carbonica superiore alle foreste tropicali. Il venir meno di questi ecosistemi provoca una perdita in termini di biodiversità, ma anche di alleati nella lotta al cambiamento climatico.
Ecosistemi a rischio:
Oggi la produzione di carne e soia ha comportato la distruzione di più di metà del Cerrado brasiliano, la savana con maggiore biodiversità al mondo: il 26% delle importazioni di carne nell’Unione Europea nel 2019 proveniva proprio da questa terra. Circa il 14% del Chaco argentino, un insieme di praterie e savane, è stato convertito ad agricoltura durante gli anni 2000 principalmente per produzione di soia. Nel 2019, la UE ha importato il 24% di tutta la soia esportata dalla regione. Il 94% delle torbiere di Sumatra sono state convertite o degradate per produrre olio di palma, gomma naturale e piantagioni arboree per la cellulosa. Circa il 19% delle importazioni UE di gomma naturale e il 14% di olio di palma provengono da Sumatra.
Una legge per la tutela:
La proposta di legge dell’Unione Europea avanzata a novembre 2021 include solo limiti alla deforestazione, a discapito degli altri suoli che verrebbero eliminati per far spazio alle colture. Savane, praterie e torbiere andrebbero perdute. Anke Schulmeister-Oldenhove, European Policy Office del WWF, ha commentato così: «In tempi di emergenza climatica e perdita accelerata di specie, la UE non può ignorare la perdita di altri ecosistemi naturali provocata dalle stesse cause della deforestazione. Questa legge è un’opportunità unica per salvarli».