La maggior quantità di ammoniaca usata dall’uomo è impiegata in agricoltura, essendo un elemento incluso in molti fertilizzanti. Non a caso la sua presenza è rilevata soprattutto nelle aree circostanti campi e terreni da allevamento, con un impatto inquinante sull’ecosistema. Per controllare la quantità di ammoniaca dispersa nell’aria, i ricercatori di Enea hanno messo a punto un nuovo software, SCENA (Strumento di Calcolo delle Emissioni di ammoNiaca nel settore Agricolo), che rientra nel progetto ES-PA (Energia e Sostenibilità per la PA).
Le stime:
Il suddetto programma calcola le emissioni di ammoniaca generate dalle diverse categorie di animali allevati e dai vari tipi di fertilizzanti usati con un elevato contenuto di azoto (i fertilizzanti azotati sono quelli che contengono più ammoniaca). Nelle stime si tiene conto del numero e tipo di animali allevati (vacche da latte, altri bovini, bufalini, ovini, caprini, cavalli, altri equini, scrofe, altri suini, conigli, galline da uova, polli da carne, altri avicoli, animali da pelliccia) e dei fertilizzanti adoperati. Questi dati vengono poi allineati con l’inventario nazionale elaborato da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e con le tecniche di riduzione delle emissioni imposte dal Codice di Buone Pratiche Agricole allegato al Piano Nazionale di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico elaborato dalla Commissione Europea nel 2019.
Le riduzioni necessarie:
In Italia dagli anni ’90 a oggi la percentuale di ammoniaca prodotta dalle attività zootecniche e agricole si è mantenuta costantemente al 90% circa (dati ISPRA). «Al 2030, secondo quanto fissato dalla direttiva europea NEC (National Emission Ceilings), l’Italia dovrà ridurre le emissioni di ammoniaca del 16% rispetto ai valori del 2005. Notevole attenzione è posta sull’ammoniaca in quanto precursore del particolato fine, nocivo per la salute umana» spiega Chiara Nobili, ricercatrice Enea del Laboratorio Sostenibilità, Qualità e Sicurezza delle produzioni agroalimentari, responsabile della linea di attività in ES-PA. «Con il software SCENA, – continua – vogliamo offrire uno strumento innovativo che permetta di valutare l’efficacia dei programmi attivati o da attivare allo scopo di rispettare l’obiettivo di riduzione nazionale».