Nonostante il 2021 sia stato l’anno della gelida corrente de La Niña, nata dall’interazione tra l’atmosfera e la superficie oceanica, gli oceani hanno raggiunto temperature record. Negli ultimi 12 mesi la variazione in salita del contenuto termico degli oceani è stata equivalente all’energia che si otterrebbe facendo esplodere 7 bombe atomiche al secondo ogni giorno dell’anno. Un dato sconcertante che hanno ottenuto 23 ricercatori di 14 diverse istituzioni, tra cui Simona Simoncelli dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e Franco Reseghetti di Enea (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Il risultato di questa ricerca, ottenuto dai dati disponibili fino al 31 dicembre 2021, è stato pubblicato nell’articoloAnother record: Ocean warming continues through 2021 Despite La Niña Conditions della rivista scientifica Advances in Atmospheric Sciences.
Mediterraneo sempre più caldo:
A preoccupare è soprattutto la situazione del Mediterraneo, che si conferma come il bacino che si scalda più velocemente. La sua temperatura è stata misurata anche sfruttando i dati della ricerca dell’INGV MACMAP, un progetto nato nel 1999 anche grazie alla collaborazione di Enea e delle navi di GNV S.p.A. che percorrono la rotta Genova-Palermo. Da queste infatti vengono lanciate le sonde che monitorano le acque. Le profondità intermedie del Mediterraneo mostrano un aumento delle temperature più intenso rispetto a quello degli oceani nelle stesse fasce temporali. Dal 2013 a oggi la temperatura dei mari nazionali è aumentata di 0,6°C nella profondità compresa tra 150 e 450 metri, da 13,8 a 14,4°C.
Ripercussioni drammatiche:
Gli effetti di questo riscaldamento delle acque si ripercuotono sui fenomeni atmosferici, come sottolinea il dott. Reseghetti: «Il 2021 è stato un manifesto di tutto questo: il caldo in Sicilia ad agosto, la pioggia in Liguria, i ‘medicanes’, gli uragani del Mediterraneo a fine novembre ancora in Sicilia, solo per fare un esempio». A questo allarme si aggiunge anche la voce della dott.ssa Simoncelli: «In conseguenza del riscaldamento delle acque degli oceani sta aumentando il volume e quindi il livello del mare con ripercussioni drammatiche per gli atolli del Pacifico e stati insulari come le isole Maldive ma anche per le nostre aree costiere». Inoltre a peggiorare la situazione vi è un altro aspetto messo in luce dalla Simoncelli: «L’oceano assorbe poco meno di un terzo della CO2 emessa dall’uomo, ma il riscaldamento delle acque riduce l’efficienza di questo processo, lasciandone una percentuale maggiore in atmosfera».