Di fronte al costante aumento dei prezzi di luce e gas e alla necessità impellente di fonti energetiche pulite e rinnovabili, il Consiglio Nazionale delle Ricerche Cnr-Nanotec di Lecce e Bari sta cercando soluzioni alternative ai pannelli fotovoltaici in silicio per produrre energia solare. Tra i materiali più produttivi vi sono gli inchiostri a base di perovskite, che in laboratorio hanno raggiunto efficienze di conversione della luce solare in energia molto alte. «Uno dei vantaggi di questi materiali è la possibilità di essere depositati partendo da speciali vernici liquide, che possono essere stampati con tecniche ampiamente diffuse su superfici di vario tipo, ad esempio flessibili e trasparenti» evidenzia la ricercatrice Silvia Colella.
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Merito dei ricercatori del Cnr e degli studenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro è l’aver affrontato il problema della stabilità chimica nel tempo degli inchiostri a base di perovskite. Essi hanno proposto indicazioni precise per ricerche future e strumenti di analisi più efficaci. Lo studio è stato pubblicato in una Perspective su Chem, rivista scientifica sorella del Cell Reports Physical Science, in cui erano stati resi noti i risultati delle ricerche precedenti su tali inchiostri. Indagini di questo tipo erano state divulgate già a inizio 2021, quando un campione di fotovoltaico organico Oxford Pv ha segnato il record di efficienza pari al 29,52% in una cella di 1,12 cm2.