Un protocollo d’intesa tra Unione Italiana Food, Giflex (associazione che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili) e UCIMA (associazione dei produttori delle macchine da imballaggi) è stato firmato il 16 dicembre alla presenza del ministro dello Sviluppo EconomicGiorgetti e del sottosegretario alla Transizione Ecologica Vannia Gava. Oggetto della sottoscrizione è la produzione di imballaggi flessibili in plastica per alimenti più riciclabili e sostenibili.

Meno platica, più riciclo:

Di fronte allo stop dettato dalla legge del 3 luglio (direttiva europea SupSingle use plastic) sull’utilizzo di prodotti in plastica monouso per alimenti, la firma di questo protocollo è una conseguenza necessaria. L’obiettivo è recuperare e riciclare circa 50.000 tonnellate di materie plastiche da destinare ad un secondo utilizzo ipotizzando, come target di partenza, un recupero e riciclo del 50% di imballaggi flessibili raccolti. «È un progetto che approccia in maniera corretta la sfida della sostenibilità ambientale delle nostre aziende e che si pone nella giusta traiettoria del Pnrr», ha dichiarato il ministro Giorgetti. «Il Mise – aggiunge – favorisce il trasferimento tecnologico dalla ricerca alle imprese in collaborazione con le università». Non a caso i firmatari del protocollo sono proprio rappresentati di aziende e non ricercatori universitari: Paolo Barilla, vicepresidente di Unione Italiana Food, Alberto Palaveri, presidente di Giflex, e Riccardo Cavanna, vicepresidente di UCIMA.

Studio e ricerca concreti:

Sono previsti tavoli tecnici che studieranno soluzioni tecnologiche da applicare concretamente sulle linee di produzione di packaging e su quelle confezionatrici. Si punta all’uso di nuovi materiali e al miglioramento dei sistemi automatici di selezione e pretrattamento dei rifiuti di imballaggi in plastica per evitare che vengano inviati in discarica o all’incenerimento.