Symbola, Fondazione che premia le qualità eccellenti italiane nei campi della green economy, della cultura e della coesione sociale, insieme a Enel Group ha presentato “100 Italian Circular Economy Stories”, 100 storie di eccellenze italiane dell’economia circolare. L’Italia spicca nella raccolta differenziata, superando la media europea, come sottolineato dal presidente della Fondazione Ermete Realacci: «Siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 79,4% con una incidenza più che doppia rispetto alla media UE e ben superiore a tutti gli altri grandi paesi europei: risparmiamo così 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e circa 63 milioni di tonnellate di COequivalenti. La carenza di materie prime ci ha spinto ad utilizzare quella fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l’intelligenza umana».

Made in Italy:

Partendo dall’Italia che c’è e dal suo impegno già in atto, Symbola racconta storie di input circolari, estensione della vita utile, prodotto come servizio, piattaforme di condivisione e nuovi cicli di vita. Dall’agroalimentare alla moda, dagli imballaggi alla meccanica, dal legno arredo all’edilizia e all’elettronica, il made in Italy si contraddistingue anche nel riciclo per la sua originalità e creatività. L’innovazione e il valore aggiunto al fine vita dipendono già dalla progettazione primaria del prodotto e dalla sua qualità: gli approcci di eco-design sono volti proprio a estendere la vita utile degli oggetti. Questi aspetti sono stati sottolineati dal direttore di Innovability Enel Ernesto Ciorra: «La circolarità ha il culto di una responsabilità che valorizza la creatività e crea la bellezza. L’Italia ha un vantaggio competitivo perché siamo esposti e abituati alla bellezza che può essere trasformata in un processo industriale che trae dagli scarti nuova linfa per il futuro». 

Cooperazione:

Il racconto di 100 storie diverse provenienti da settori differenti mette in luce quanto la cooperazione sia necessaria per far sì che tutta l’economia italiana dia una risposta alle esigenze emerse durante la Cop26 di Glasgow. «L’applicazione dei principi dell’economia circolare lega diverse filiere in un processo di simbiosi industriale, dove lo scarto di un’impresa, o di un comparto, diventa materia prima per un’altra; un approccio decisivo per affrontare la crisi climatica e che al tempo stesso aumenta la competitività, generando opportunità commerciali ed economiche oltre che benefici ambientali e sociali» spiega l’amministratore delegato e direttore generale di Enel Francesco Starace