La Commissione Europea ha elaborato un quadro di valutazione della ripresa e della resilienza in cui tenere conto delle azioni delle singole nazioni nell’attuazione del NextGeneration EU. Il tabellone contiene sezioni dedicate al conseguimento dei traguardi e agli esborsi, ripartiti in settori quali spese verdi, digitali e sociali. Gli Sati membri sono tenuti a comunicare i propri dati due volte all’anno, entro il 28 febbraio e il 31 agosto. Il Commissario per l’Economia Paolo Gentiloni così si è espresso a riguardo: «Oggi realizziamo un impegno fondamentale nei confronti del Parlamento europeo: questa nuova piattaforma online sarà un potente strumento per la trasparenza e la responsabilità».
Il caso dell’Italia:
Il NextGemeration EU richiede che nei piani di investimenti di ogni Paese aderente almeno il 37% delle risorse sia destinato al green e almeno il 20% al digitale. Tramite il tabellone virtuale suddetto, “Recovery and Resilience Facility scoreboard”, è emerso un dato scoraggiante per l’Italia. Essa raggiunge stentatamente questa soglia minima con il suo Pnrr, fermandosi al di sotto della media del 40% raggiunta dai restanti Stati membri. Questo nonostante l’Italia abbia ricevuto risorse maggiori dall’Europa rispetto alle altre nazioni per il suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In coda anche Grecia e Lettonia, mentre il Lussemburgo si distingue come Paese più verde.