Nell’ottica della tutela della biodiversità l’Unione Europea richiede che la percentuale di acque nazionali sottoposte a misure di conservazione aumenti. In conformità a ciò l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha firmato un protocollo con il Ministero della Transizione Ecologica (MITE) per il ripristino dei fondali e degli habitat marini con il coinvolgimento della Direzione Generale per il Mare e le Coste (DG MAC).
Missione 2:
Prende il via così la Missione 2 del Pnrr relativa alla “rivoluzione verde e transizione ecologica”. Nello specifico il progetto rientrante nella suddetta missione è il “ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini” (missione 2, componente 4, investimento 3.5, M2C4-3.5), che prevede l’investimento di 400 milioni di euro per i mari italiani. Il piano contempla anche misure volte a tutelare il Mediterraneo e le sue coste e a garantire la sostenibilità di attività produttive quali pesca, turismo ed economia blu.
Punti del piano:
L’investimento richiede studi approfonditi su localizzazione, estensione e stato degli habitat costieri e marini con un rafforzamento del sistema nazionale di ricerca e osservazione degli ecosistemi. Laddove il MITE curerà più la parte burocratico-legislativa, con leggi volte a promuovere la cultura del mare e tutelarlo dalle sostanze inquinanti, l’ISPRA si occuperà del settore tecnico-scientifico e della ricerca. Il protocollo d’intesa stipulato tra i due enti prevede:
- Realizzazione di sistemi di osservazione degli ecosistemi marini e marino-costieri tramite sistemi di osservazione non stazionari e sistemi di osservazione in situ.
- Mappatura degli habitat marini costieri e di acque profonde di interesse conservazionistico.
- Attività di ripristino ecologico dei fondali e degli habitat marini tramite misure di protezione ecologica, interventi di ripristino attivo e attuazione di misure di tutela.
Durata dell’intesa:
Le due parti entro 30 giorni dalla stipula devono costituire una task force con tre membri a testa del MITE e dell’ISPRA con funzioni di coordinamento degli aspetti amministrativo-finanziari e degli aspetti tecnico-scientifici per l’effettiva attuazione del presente Protocollo d’Intesa. Quest’ultimo ha una durata di 6 anni con possibilità di rinnovo.