Sul fronte della transizione energetica l’idrogeno sta diventando l’alternativa green ai gas climalteranti: uno studio compartecipato su di esso può velocizzare la decarbonizzazione. Con questo fine nasce la Hydrogen Joint Research Platform (Hydrogen JRP), una piattaforma di ricerca congiunta tra università e aziende quali la Fondazione Politecnico di Milano, Politecnico di Milano, Edison, Eni e Snam. Francesca Zarri, direttore Technology, R&D e Digital di Eni, ha così commentato l’iniziativa: «Questo progetto si inserisce nella rete di collaborazioni con i migliori Atenei e Centri di ricerca nazionali e internazionali che Eni sta sviluppando con l’obiettivo di accelerare l’industrializzazione di tecnologie innovative in ambito decarbonizzazione e rinnovabili». Non dissimili le parole di Cosma Panzacchi, Executive Vice Presindent Hydrogen di Snam: «Questa iniziativa è in linea con l’impegno di Snam a supportare le tecnologie più promettenti dell’ecosistema idrogeno».
Collaborazione e velocità:
Obiettivo degli studi condivisi è trovare al più presto la capacità di produrre idrogeno pulito (verde e low carbon), di trasportarlo e stoccarlo e di trovarne nuovi impieghi di tipo elettrochimico e termico in applicazioni residenziali, industriali e infrastrutturali. Secondo Giovanni Brianza, Executive Vice President Energy & Environmental Services Market di Edison «l’idrogeno è un vettore energetico fondamentale, la grande sfida oggi è accelerarne lo sviluppo per renderlo economicamente sostenibile e per dare vita a una nuova filiera industriale che agisca da volano per l’economia italiana a livello internazionale». La piattaforma si avvarrà di un organo di consulto strategico che coinvolgerà gli stakholder mondiali per attrarre investimenti. L’Europa con la sua Strategia prevede un incremento dell’uso di idrogeno verde come fonte energetica del 20% entro il 2050 e l’Italia non può restare indietro: «Dobbiamo puntare su un percorso di allineamento con le direttrici europee e accompagnare nello sviluppo il sistema industriale» ha affermato Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.
Italia competitiva:
Queste ricerche mirano a rendere l’Italia competitiva nella filiera high tech dell’idrogeno e tutte le imprese volontarie possono dare il proprio contributo usufruendo dei laboratori dell’università tecnica milanese. Andrea Sianesi, presidente Fondazione Politecnico di Milano, ha detto: «Come Fondazione Politecnico e in linea con la nostra missione di fare da ponte tra Accademia e tessuto produttivo, abbiamo ritenuto fosse strategico creare un centro di ricerca congiunto per favorire la costituzione di una filiera industriale associata allo sviluppo dell’idrogeno, che potesse contare sulla prima università tecnica italiana e su alcune delle più importanti imprese nel campo dell’energia per fare fronte alla decarbonizzazione in vari settori».