Italia Solare, associazione a sostegno dell’energia sostenibile e in particolare fotovoltaica, in occasione del forum 2021 svoltosi a Roma ha messo in luce pregi e difetti degli impianti solari in Italia.
I dati:
Se da una parte il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini, può vantare che quest’anno la nazione ha raggiunto il milione di installazioni, dall’altra denuncia: «Siamo ancora molto lontani dagli obiettivi. A fine 2021 raggiungeremo i 22,4 GWp totali, quasi un terzo della Germania che coi suoi quasi 60 GWp garantisce al sistema energetico tedesco un significativo vantaggio, in termini di costi dell’energia, a favore delle imprese tedesche rispetto a quelle italiane». Dal 2014 a oggi le nuove installazioni italiane, con una media annuale di meno di 500 MWp, continuano a essere insufficienti per ridurre efficacemente la dipendenza dal gas e quindi per evitare o limitare gli aumenti dei prezzi dell’energia. Tutto questo nonostante il caro bollette e il fotovoltaico (insieme all’eolico) sia la soluzione più disponibile a lungo termine contro esso. «Senza contare che è anche la soluzione principe per risolvere la crisi climatica ed è la tecnologia che crea più occupazione: da 2 a 6 volte più posti di lavoro rispetto alle altre tecnologie di produzione elettrica», aggiunge Paolo Rocco Viscontini.
Gli sviluppi:
Data la lontananza dagli obiettivi di decarbonizzazione del 2030, il responsabile Affari regolatori di Terna (società operatrice delle trasmissioni energetiche in Italia) Fabio Bulgarelli ha detto: «Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione definiti è fondamentale investire nelle reti elettriche, principale fattore abilitante della transizione energetica. Questo consentirà di trasportare le fonti rinnovabili prodotte prevalentemente nel Sud Italia verso i centri di consumo del Nord. Da questo punto di vista Terna, nel nuovo Piano di Sviluppo 2021, ha previsto 18,1 miliardi di euro di investimenti e pianificato una serie di opere strategiche per l’intero sistema elettrico nazionale». Infatti Viscontini ha sottolineato che si sta probabilmente sottovalutando il potenziale degli accumuli per le nuove installazioni: il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 (PNIEC) prevede 10 GW al 2030 quando invece si potrebbero installare molte decine di GW visti i trend di crescita delle capacità produttive e di decrescita dei prezzi.
I timori:
Secondo Paolo Frankl, Direttore Energie Rinnovabili dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), nei prossimi cinque anni il 95% di tutta la nuova capacità elettrica arriverà da rinnovabili e più del 50% sarà rappresentata dal fotovoltaico, soluzione immediata ed economica contro il caro prezzi. Il timore che questa profezia possa non avverarsi è dettato dal complicato iter autorizzativo non semplificato dal MITE per l’installazione dei pannelli e dalla poca chiarezza dei destinatari dei fondi del Pnrr denunciata da Viscontini.