Nel rispetto degli accordi sul clima presi alla Cop21 di Parigi e riconfermati alla Cop26 di Glasgow, l’Unione Europea sta elaborando un piano per ridurre le emissioni di metano e presenterà il pacchetto di leggi giorno 14 dicembre. Il metano ha un effetto serra molto alto, fino a 80 volte maggiore rispetto a quello dell’anidride carbonica nei primi 20 anni dal rilascio nell’aria, ma finora si è prestata poca attenzione a esso.
Divieti e obblighi del documento:
Adesso la Commissione Europea si impegna nel ridurre le emissioni di CH4: la bozza, visionata da Euractiv.it, prevede prima di tutto lo stop a due pratiche dannose quali il flaring (bruciare senza recupero energetico il gas naturale in eccesso estratto insieme al petrolio nelle industrie) e il venting (rilascio intenzionale di gas metano delle industrie nell’atmosfera). Inoltre si impone un monitoraggio attento sugli operatori del gas, che dovranno presentare un rapporto sulle emissioni di metano e predisporre un programma di rilevamento e riparazione delle perdite approvato dall’autorità europea. Tali controlli dovranno essere effettuati almeno due volte all’anno e le componenti che emettano metano oltre una certa soglia dovranno essere sostituite. Coloro che dovessero trasgredire queste norme potranno essere multati dai Paesi UE.
Falle della bozza:
Per quanto questa bozza rappresenti un passo in più verso la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, non appare ancora sufficiente: prima di tutto perché non impone vincoli stretti sulle emissioni, ma solo adesioni volontarie. Essa infatti ha come obiettivo quello stabilito nel Global Methane Pledge, un accordo firmato da 110 Paesi (tra cui l’Italia) durante la Cop26 che mira a ridurre le emissioni di CH4 del 30% entro il 2030 rispetto al 2020 tramite azioni volontarie e non obbligatorie dei firmatari. Tali obiettivi però potrebbero non essere sufficienti. Inoltre un’altra falla della bozza consiste nel fatto che essa impone dei limiti solo al settore dei combustibili fossili, tralasciando agricoltura e rifiuti, che sono tra le prime fonti di metano.