A pochi giorni dal termine della Cop26, previsto per venerdì 12 novembre, di fronte alle tante accuse di troppi bla bla bla e pochi fatti concreti il presidente della conferenza Alok Sharma ha risposto. «Ho ancora l’intenzione di chiudere la Cop26 alla fine di venerdì. Tutti devono fare compromessi. Sono disposto a ricevere i delegati al di fuori delle sessioni formali se vogliono incontrarmi» ha detto Sharma. «Sulla mitigazione abbiamo fatto progressi, ma dobbiamo e possiamo andare oltre. – ha proseguito il presidente della Cop – Il testo dà la possibilità ai paesi di accelerare l’azione e tornare al tavolo con impegni più forti».
Adaptation Fund:
«Sulla finanza rimane un sacco di lavoro da fare, ma abbiamo visto progressi concreti, con i 350 milioni di contributi all’Adaptation Fund» ha rivelato il presidente Sharma. L’Adaptation Fund è un fondo che finanzia progetti e programmi in aiuto delle comunità più vulnerabili dei paesi in via di sviluppo per favorire l’adattamento al cambiamento climatico. Dal 2010 a oggi, le sue iniziative tengono conto delle priorità e dei bisogni dei territori. I paesi poveri sono quelli maggiormente afflitti dalle catastrofi ambientali e stanno sperimentando da tempo problemi legati alla qualità del cibo e dell’acqua potabile. Aiutare i più vulnerabili è un dovere della comunità internazionale, che risponde con donazioni: i fondi infatti sono elargiti da governi e donatori privati e da una quota del 2% dei proventi del Certified Emission Reductions (CERs). In occasione della Cop26 l’Adaptation Fund ha raccolto 351,6 milioni di dollari da investire in nuovi progetti per le sue azioni concrete verso i paesi più vulnerabili. Una cifra record, che supera di molto i 129 milioni della Cop24 e finanzierà progetti che impiegheranno molta forza lavoro. Per la prima volta hanno offerto fondi Stati Uniti, Canada e Qatar, mentre i contributi dei vecchi donatori sono aumentati di molto, tra cui la Commissione Europea.