In occasione della fiera green di Rimini Ecomondo – Key Energy, ENEA ha presentato una piattaforma per il riuso in agricoltura delle acque reflue depurate e un incubatore tecnologico per lo sviluppo di una filiera nazionale dell’idrogeno.
ENEA si impegna nell’economia circolare
Il prototipo hi-tech per il riuso delle acque reflue è stato sviluppato da ENEA e Università di Bologna, in collaborazione con Gruppo HERA e Irritec nell’ambito del progetto VALUE CE-IN, un’iniziativa di ricerca industriale coordinata dal Laboratorio ENEA per l’Ambiente (LEA) e finanziata dalla Regione Emilia Romagna.La piattaforma sperimentale, in funzione presso il depuratore di HERA a Cesena, acquisisce le informazioni sulla qualità delle acque reflue provenienti da abitazioni e industrie. Esse sono trattate, depurate e fatte affluire su un terreno sperimentale coltivato ad arbusti e ortaggi. «Il riuso delle acque reflue in agricoltura rappresenta un aspetto rilevante di economia circolare, soprattutto nel nostro Paese che, secondo i dati ARERA, si colloca in Europa subito dopo la Norvegia per i prelievi pro-capite di acqua dolce per servizi pubblici, di cui circa il 50% per uso agricolo», ha commentato Roberto Morabito, direttore del dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali.
Sperimentazione di Hydrogen Demo Valley
Nell’ambito della Fiera Key Energy sulle tecnologie energetiche, ENEA presenta il progetto Hydrogen Demo Valley, un incubatore tecnologico nazionale finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica con 14 milioni di euro, che sta nascendo nel Centro Ricerche ENEA Casaccia, vicino Roma. La ricerca riguarderà l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione alla distribuzione, dall’accumulo agli usi finali, in collaborazione con aziende, associazioni di categoria, enti di ricerca e università. Attualmente l’idrogeno verde può essere ottenuto da diverse fonti di energia rinnovabile come eolico e fotovoltaico; la piattaforma di ricerca ENEA consentirà la sperimentazione di nuove tecnologie legate allo smaltimento dei rifiuti (biomasse residuali), al recupero di sottoprodotti industriali e al calore rinnovabile ad alta temperatura ottenuto in impianti solari a concentrazione. All’interno dell’incubatore potrà essere utilizzato idrogeno puro e in miscela per la produzione di energia elettrica. Tra le applicazioni possibili c’è anche il “Power to Gas” per lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno prodotto dall’energia elettrica generata da fonti rinnovabili, che agisce come raccordo tra produzione e utilizzo. «Questo incubatore si candida come best practice da replicare in realtà quali siti produttivi e distretti industriali, aree dismesse o aree da riqualificare, per sostenere il ruolo dell’idrogeno come tecnologia abilitante per la transizione energetica e la decarbonizzazione, così come previsto e incentivato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina all’idrogeno 3,7 miliardi di euro», sottolinea Giorgio Graditi, direttore del dipartimento ENEA di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili.
Nuovi mezzi di trasporto sostenibile
I ricercatori ENEA condurranno anche studi di fuel e load flexibility su turbine a gas per la valutazione del comportamento delle macchine in condizioni di miscele (gas naturale/idrogeno) e di carico variabili. È prevista, inoltre, la realizzazione di una stazione di rifornimento per veicoli a idrogeno, come mezzi per la movimentazione delle merci, bus e automobili, in uso all’interno del centro ricerche ENEA.