Dal 2035 l’Europa metterà al bando i motori diesel e benzina. L’obiettivo primario dichiarato dell’Unione Europea di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 55% è ormai alle porte e la strada dell’elettrico sembra ormai già tracciata. Ma gli italiani sono pronti a questo cambiamento? Sono informati e si interessano a questa nuova mobilità? Sono alcuni dei principali interrogativi analizzati nel terzo Osservatorio Mobilità e Sicurezza, che Continental Italia ha deciso di incentrare quest’anno sulle auto elettriche, commissionando all’istituto di ricerca Euromedia Research diretto da Alessandra Ghisleri un’indagine che ha indagato il vissuto, le percezioni, le aspettative dei consumatori nei confronti delle BEV (Battery Electric Vehicle).
Interessati, curiosi e disinteressati
Due italiani su tre, ovvero il 66,1% degli intervistati, si dichiarano potenzialmente interessati all’acquisto di un’auto elettrica (il 55,5%) oppure affermano di essersi informati o addirittura di possederne già una (il 10,6%). Molto dipenderà, quindi, da come si muoveranno i protagonisti dell’ecosistema della mobilità, che hanno davanti a sé la grande opportunità di modificare l’approccio delle persone avvicinandole all’elettrico.
Gli interessati sono uomini che hanno un’auto di proprietà alimentata a benzina e percorrono tra gli 11 e i 50 chilometri al giorno. Hanno un garage dove installare una wall box, vivono al Sud e nei Comuni della Provincia e appartengono alla generazione Y (27- 41 anni). Tra i curiosi ci sono le donne, gli appartenenti alla generazione Z, i residenti al Sud e nelle città di Provincia. Rientrano nel 68,9% degli intervistati che ha dichiarato di non aver avuto ancora l’occasione di guidare un’auto elettrica, ma di essere interessato a farlo appena ne avrà l’opportunità. Quelli disinteressati sono invece i Baby Boomers (57-75 anni) che vivono in comuni di Provincia, in particolare nel Nord Ovest, senza un garage e percorrono meno di 10 chilometri al giorno. Non hanno mai provato a guidare un’auto elettrica e non sarebbero interessati all’acquisto nemmeno in presenza di incentivi. Secondo loro, fra 10 anni il parco circolante sarà ancora a motore endotermico.
Il fattore economico risulta essere il primo punto debole delle BEV: il 62,8% dei consumatori afferma di non avere un budget adeguato ad acquistarne una. Tre italiani su quattro, tra coloro che si dichiarano non propensi a comprare un’auto elettrica, non acquisterebbero una BEV neanche con gli incentivi erogati, che dunque non sembrano essere sufficienti a spingere i consumatori verso scelte green. La leva delle agevolazioni sembra convincere, infatti, solo il 30% degli intervistati, nello specifico la generazione Z e coloro che vivono in una città di provincia. Gli italiani percepiscono i costi di manutenzione delle BEV superiori rispetto a quelli delle automobili con motore endotermico; per contro, è curioso come la gestione delle elettriche sia ritenuta più economica delle auto tradizionali. La BEV viene vissuta dagli italiani, quindi, non come una risposta efficace ai tanti problemi del presente, ma una soluzione in grado di portare grandi trasformazioni più avanti nel tempo: è così per più del 29% degli intervistati, che pensa che l’elettrico cambierà il mondo dell’automobile e quello degli automobilisti in futuro. Un’affermazione che, se polarizzata, è predominante nella generazione Z (18-26 anni) e X (42-56 anni) e tra coloro che, oltre a essere interessati all’acquisto di un’auto elettrica, risiedono in una Città Metropolitana del centro Italia. In seconda posizione, dopo il costo, nella classifica dei punti di debolezza dell’elettrico, troviamo il problema dell’autonomia limitata delle batterie (dichiarata dal 38,7% del campione), seguito dalla scarsa diffusione delle colonnine di ricarica (dichiarata dal 37,4% degli intervistati), due temi importanti e strettamente connessi.
Secondo gli italiani, le Istituzioni devono partecipare più attivamente al cambiamento, destinando fondi e utilizzando al meglio il denaro che arriverà dal PNRR per la realizzazione di infrastrutture adatte all’elettrico. Il 37,4% degli intervistati punta infatti il dito sulla scarsa diffusione delle colonnine nelle aree della propria città e lungo le autostrade. Il tema dei punti di ricarica è ben presente nel vissuto della cittadinanza: addirittura il 24,6% dichiara di non averle mai viste, mentre il 59,4% ne ha viste poche e solo in alcune zone. Gli italiani, tuttavia, sono fiduciosi che il problema si possa risolvere: a dare ottimismo è l’attuazione degli interventi previsti dal PNRR circa l’installazione delle colonnine che, per i consumatori, darà anche una spinta alla vendita di auto elettriche.
La mobilità elettrica viene vissuta da quasi il 60% dei consumatori come la soluzione tecnologica in grado di risolvere i problemi dell’inquinamento ambientale, ma non quello di mobilità, almeno per i prossimi 5 anni. Quello ambientale rimane comunque il principale punto di forza dell’elettrico, riconosciuto dal 43,8% degli italiani; per contro, il 28% degli intervistati si dice preoccupato dall’inquinamento provocato dallo smaltimento delle batterie esauste.
In seconda posizione troviamo il comfort e la silenziosità (27,3%), mentre sul gradino più basso del podio la libertà di spostamento nelle città e l’accessibilità alle aree a traffico limitato (25,4%). Curiosamente, non vengono rilevate le prestazioni del motore elettrico.
“Quando si parla di auto elettrica – dichiara Alessandro De Martino, Amministratore Delegato di Continental Italia – è indispensabile vivere l’esperienza al volante. Ad oggi solo un italiano su otto ha provato a guidare una BEV, a fronte di diversi segmenti di mercato potenziali quali ad esempio coloro che vivono in provincia, in una casa autonoma con spazio per una colonnina e percorrono meno di 150 chilometri al giorno, pari circa al 71% degli intervistati. Se, in questo processo di transizione, le case automobilistiche, i noleggiatori, le reti concessionarie e i fornitori di energia elettrica lavoreranno in sinergia per fornire – ad esempio – canoni anziché listini, comprensivi di wall box a condizioni interessanti e di auto tradizionali per i viaggi lunghi o per il weekend, si potrebbero fare dei grandi passi in avanti verso gli obiettivi prefissati dall’Europa”.