“Quasi 760 milioni di persone non hanno ancora accesso all’elettricità, circa 2,6 miliardi non hanno accesso a fonti pulite per cucinare, e il modo in cui produciamo e utilizziamo l’energia è la causa principale della crisi climatica, visto che le emissioni da energia rappresentano circa il 75% di quelle totali di gas serra”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, al Dialogo ad alto livello sull’energia a margine della 76esima Assemblea Generale.
“Abbiamo un duplice imperativo: porre fine alla povertà energetica e limitare il cambiamento climatico – ha proseguito – : la risposta che soddisfa entrambi è energia accessibile, rinnovabile e sostenibile per tutti”. Guterres ha poi spiegato che “abbiamo gli strumenti di cui abbiamo bisogno, visto che la quota di energie rinnovabili nella produzione globale di elettricità è salita al 29% lo scorso anno e non farà che aumentare; il solare fotovoltaico è ora la fonte di energia più economica nella maggior parte dei paesi, e le rinnovabili danno tre volte più posti di lavoro rispetto al settore dei combustibili fossili”.
Tuttavia, il segretario generale Onu ha avvertito che “il percorso non è abbastanza veloce: solo in 11 paesi subsahariani un quarto delle strutture sanitarie non ha accesso all’elettricità, e a livello globale ben 9 persone su 10 respirano aria inquinata, provocando circa 8 milioni di morti premature ogni anno”. Per Guterres “senza una rapida e profonda decarbonizzazione dei nostri sistemi energetici nei prossimi 10 anni, non raggiungeremo l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi”. “Ma questo fosco futuro – ha aggiunto – non è inevitabile, dobbiamo ridurre le emissioni del 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030, e raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050”.