“Ho in programma un incontro per il 14 settembre con il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, per un chiarimento sui progetti e le politiche per l’ambiente e la transizione ecologica, anche alla luce delle recenti dichiarazioni pronunciate a un evento organizzato da Italia viva“. Lo annuncia il leader M5s Giuseppe Conte che pare non abbia ben digerito l’apertura del ministro alle politiche sul nucleare.
Ma quella del leader dei 5 Stelle non è l’unica reazione alle parole del ministro. Anche le associazioni ambientaliste hanno replicato duramente a Cingolani.
Greenpeace
“Per #Cingolani il #nucleare sarebbe il futuro? Parlare di reattori di quarta generazione che non esistono e di tecnologie che non sono sicure né convenienti significa spostare l’attenzione dalla realtà – che per il clima è già critica – alla fantasia”. Lo scrive Greenpeace Italia su Twitter, commentando l’apertura di ieri al nucleare di ultima generazione da parte del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.”#Cingolani ha aggiunto che gli ambientalisti sarebbero peggio della catastrofe climatica – scrive Greenpeace Italia un un altro tweet -. Eppure sempre più persone si mobilitano per difendere il Pianeta! Quali interessi preferisce difendere il Ministro: quelli dell’ambiente o quelli delle lobby?” “Dubbi sulle #rinnovabili, difesa delle auto a combustibili fossili, entusiasmo per il #nucleare, accuse agli ambientalisti che sarebbero peggio della catastrofe climatica – conclude l’ong ambientalista in un terzo tweet -. #Cingolani dalla #transizioneecologica alla finzione ecologica il passo è breve!
Legambiente
“Oggi parlare di futuro del nucleare non ha senso. Siamo in piena crisi climatica, dobbiamo decarbonizzare al più presto. Qual è il senso di investire risorse pubbliche per una tecnologia che entrerà in funzione fra venti o trent’anni? Quando oramai abbiamo già fonti pulite che non sono pericolose e non producono scorie radioattive?”. Lo ha detto all’ANSA il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, commentando l’apertura di ieri al nucleare da parte del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “Già 25 anni fa si parlava di ricerche sul nucleare di quarta generazione – ha proseguito Ciafani -. Ma è una tecnologia che non elimina le scorie, e che ha costi esorbitanti. Le due centrali in costruzione in Francia e Finlandia non vengono completate da dieci anni, e sono arrivate a costare quattro volte i costi preventivati. E’ una tecnologia mangiasoldi e insicura. E’ inutile discutere di finanziamenti al nucleare, perché non abbiamo più tempo. Non sappiamo se questi investimenti porteranno a una riduzione del rischio di incidenti e proliferazione, delle scorie, dei costi”. “Le rinnovabili permettono già oggi di produrre kilowattora senza gas serra e a basso prezzo – ha concluso Ciafani -. Non perdiamo tempo a discutere di tecnologie che, se arriveranno, arriveranno troppo tardi”.
WWF
“La storia delle grandi battaglie ambientaliste del passato merita rispetto, perché ha garantito al nostro Paese di salvare parti consistenti del proprio capitale naturale, evitato il nucleare di vecchia generazione e i problemi ambientali e di sicurezza ad esso connessi, favorito l’istituzione dei parchi nazionali e contrastato lo sfruttamento indiscriminato del Mediterraneo, solo per citare alcuni dei grandi risultati ottenuti dal mondo ambientalista”. Lo scrive in un comunicato il WWF Italia dopo le dichiarazioni del ministro Robertro Cingolani. “Le discussioni sulla natura degli ambientalisti – prosegue la ong – rischiano di essere un esercizio ideologico inutile, che rischia di farci solo perdere tempo rispetto all’urgenza delle sfide che ci aspettano, in primis, quella al cambiamento climatico che già condiziona la nostra vita, come dimostrano l’estate di fuoco delle regioni meridionali e le alluvioni nel nord Europa e nord Italia”. “La portata delle emergenze in atto e l’urgenza delle azioni non può ridursi ad un confronto ideologico – conclude il WWF -, ma deve nel concreto affrontare il problema di come favorire positivamente la transizione ecologica, che è già in atto nel nostro Paese in settori quali le energie rinnovabili e l’agricoltura biologica”.