“Gli incendi che stanno devastando larghe aree verdi del Paese sono dovuti, senza alcun tipo di ambiguità, all’azione congiunta dell’effetto del cambiamento climatico e da azioni che dipendono dall’essere umano”.
Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, riferendo nell’aula della Camera, sullo sviluppo di gravi incendi in diverse aree del Paese. “Quello che è molto preoccupante è che il cambiamento climatico incide con una percentuale bassa su questi incendi: causa una diminuzione dell’umidità media del terreno, a questo si sommano correnti, venti ad alta temperatura piuttosto secchi. Poi – ha aggiunto – c’è l’effetto delle azioni dell’uomo, a partire dalla mancanza di cura del territorio. Si deve fare manutenzione. Poi ci sono numeri preoccupanti: il 57,4% di incendi è doloso, poi abbiamo un 13,7% non intenzionale, colposo, quindi oltre il 70% è responsabilità delle nostre azioni, solo meno del 2% è di originale naturale”.
Il ministro ha ricordato che “siamo più vulnerabili di quanto non fossimo in passato, poi c’è un problema di manutenzione dei territori e di civiltà. L’elemento più direttamente umano è un elemento difficilissimo da controllare, la prevenzione, il controllo, è fondamentale, come fondamentale è la manutenzione dei territori”.