Nel 2018 c’erano 3 milioni e 100mila circa nel settore green&blue economy, con un tasso di crescita del 20% in meno di 2 anni. Oggi, i lavoratori verdi rappresentano il 15% degli occupati complessivi. Lo rivela Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato. La domanda di green jobs è in costante forte crescita: 520.000 risorse solo nel 2019. Le retribuzioni per questi professionisti sono molto interessanti: si collocano tra i 40.000 e i 60.000 euro. Nella maggior parte dei casi operano all’interno di contesti aziendali di medie e grandi dimensioni, in Italia e all’estero. La ricerca di questi profili è particolarmente concentrata nelle regioni del centro-nord Italia, in particolare Lombardia ed Emilia-Romagna.
I profili più ricercati
Quali sono i profili Blue & Green ad oggi più ricercati? Tra questi si trovano: bioarchitetto, informatico ambientale, mobility manager, E.G.E (esperto gestione energia), installatore di reti elettriche smart, installatore di impianti di condizionamento, avvocato specializzato in tematiche green.
“La Blue Economy – dichiara Davide Boati, Executive Director di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – può essere considerata un’evoluzione della green economy e ha un obiettivo preciso: arrivare a zero emissioni di CO2. Questo si traduce anche in un aumento del 50% di richieste, da parte delle aziende, di professionisti che abbiano notevoli competenze tecniche, ma che dimostrino anche grande attenzione alla sostenibilità. Non per tutti questi profili esistono al momento scuole di formazione specifiche, ma da una nostra analisi emerge un quadro molto chiaro: tra pochi anni vi sarà uno sviluppo sempre maggiore di queste nuove tipologie di profili che, già in questo momento, hanno grandi opportunità professionali”. “I green jobs in Italia – aggiunge – sono caratterizzati da un elevato livello dei titoli di studio richiesti: in un caso su tre (35,2%) si richiede un livello d’istruzione universitario. Dai professionisti verdi le imprese si aspettano non solo formazione più elevata, ma anche un’esperienza specifica in quell’ambito. Resta sempre molto complesso il processo di reperimento e di on-boarding di queste figure per circa il 40% delle aziende che lamentano difficoltà ad identificare ed assumere profilo giusto”.