Un gruppo di ong ambientaliste di vari paesi europei ha scritto una lettera aperta ai paesi del G20, in occasione del vertice dei ministri dell’Ambiente a Napoli, per chiedere “un pacchetto post-pandemico che affronti di petto l’emergenza climatica”. In caso contrario, le ong annunciano che “la battaglia per la giustizia climatica continuerà con tutti gli strumenti a disposizione, inclusi quelli legali“. Tra i firmatari ci sono A Sud, Fridays For Future, Peacelink, Campagna Giudizio Universale, Client Earth.
“Il G20 – si legge nella lettera – rappresenta le economie più industrializzate del mondo, che insieme rappresentano più dell’80% del PIL mondiale, il 60% della popolazione del pianeta e circa il 75% delle emissioni globali di gas serra (GHG). Nonostante sia quindi fondamentale che i paesi membri del G20 prendano l’iniziativa nell’implementare obiettivi ambiziosi e adeguati di riduzione delle emissioni, essi continuano a ritardare colpevolmente l’adozione di azioni climatiche significative“.
“Di questa pericolosa inazione in campo climatico, le organizzazioni della società civile – tra cui i firmatari – hanno chiesto conto ai loro governi davanti ai tribunali – prosegue la lettera -. Sedici dei membri del G20 hanno affrontato, o stanno attualmente affrontando, cause legali come risultato della loro inadeguata azione climatica. Tra essi Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Messico, Sud Africa, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea.
I firmatari sollecitano il G20 ad “adottare un pacchetto post-pandemico che affronti di petto l’emergenza climatica“, per mantenere il riscaldamento globale “al di sotto della soglia di sicurezza di 1,5°C“. In caso contrario, “la battaglia per la giustizia climatica continuerà con tutti gli strumenti a disposizione, inclusi quelli legali“.