Snam ha inaugurato oggi a Bologna il suo primo distretto del futuro (TecHub), interamente gestito con l’ausilio di tecnologie digitali funzionali all’abbattimento delle emissioni, al miglioramento della sicurezza e resilienza delle infrastrutture e all’efficienza operativa sul territorio.
Il TecHub rientra in un piano complessivo di digitalizzazione delle attività di Snam che prevede 500 milioni di euro di investimenti al 2024.
Nel corso dell’evento l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, ed il prorettore dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, Antonino Rotolo, hanno firmato un accordo di collaborazione finalizzato ad avviare attività di ricerca, sviluppo e innovazione. Le aree di collaborazione riguarderanno in particolare le tecnologie dell’idrogeno verde e l’Industrial IoT (Industrial Internet of Things), oltre a potenziali iniziative congiunte in ambito didattico, nonché di orientamento al lavoro e trasferimento tecnologico, coinvolgendo anche startup.
Il distretto centro-orientale con sede a Bologna controlla oltre 4mila chilometri di metanodotti, 80 impianti di riduzione e più di mille punti di riconsegna tra Emilia-Romagna e Marche ed è uno degli otto presidi di Snam, distribuiti lungo l’intera Penisola, con funzioni di supervisione e controllo delle attività dei 48 centri di manutenzione attivi su tutto il territorio nazionale.
“L’avvio del TecHub di Bologna è una tappa chiave del percorso di digitalizzazione della nostra rete, che diventerà sempre più intelligente, sicura e pronta alla transizione ecologica, anche attraverso il trasporto di gas rinnovabili come biometano e idrogeno“, afferma Marco Alverà, amministratore delegato di Snam.