Cresce l’attenzione e la conoscenza dei cittadini sul tema dell’economia circolare. Non solo ampia fiducia nell’Europa, nel Recovery fund e nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ma “per accelerare la rivoluzione circolare in Italia dovrebbe prevedere prima di tutto risorse per la riconversione di impianti industriali obsoleti, incentivare le aziende impegnate sulla circolarità, educare i cittadini, sostenere la ricerca scientifica”. E’ questo quello che emerge dal nuovo sondaggio Ipsos ‘Futuro ed economia circolare’ – a cura di Conou, Legambiente, editoriale Nuova ecologia – presentato a Roma nel corso della seconda giornata dell’Eco Forum 2021.
Il 41% degli intervistati – viene rilevato – conosce i principi di questo nuovo modello di sviluppo economico e negli ultimi tre anni la quota dei consapevoli su questo tema è passata dal 17% al 25% soprattutto grazie ai mezzi di informazione, in particolare la tv, seguita dalla stampa e dai social network. Per il 50% degli intervistati ricerca ed innovazione possono dare un contributo positivo nella transizione verso la sostenibilità e l’economia circolare. Resta “ampia la fiducia nei confronti dell’Europa nell’indirizzare l’Italia verso uno sviluppo sostenibile. In particolare per il 73% dei cittadini intervistati il Recovery e il Pnrr si confermano una buona occasione per un rilancio green dell’economia, ma tra le azioni prioritarie al centro del Piano per il 47% degli intervistati ci devono essere risorse per la riconversione degli impianti industriali obsoleti, per il 36% occorre incentivare le aziende impegnate sulla circolarità, per il 40% educare i cittadini e per il 39% sostenere la ricerca”.