Per raggiungere la neutralità climatica servono investimenti superiori ai fondi del bilancio Ue, con un fabbisogno supplementare stimato in 180 miliardi di euro all’anno: per superare questo divario economico di fondi e favorire una transizione ordinata verso un’economia a basse emissioni di carbonio, “il sistema finanziario è chiamato a svolgere un ruolo centrale“. E’ quello che emerge dal quaderno diffuso dalla Consob su ‘La finanza per lo sviluppo sostenibile’. Per “dispiegare appieno” questo ruolo – osserva l’autorità – è “necessario creare un quadro normativo adeguato”, soprattutto per “il cosiddetto ecosistema dell’informazione“.
Per la Consob, le sfide con cui si dovranno confrontare le Autorità di vigilanza dei mercati finanziari sono “il rischio di green-socialwashing, il rischio di disallineamenti delle valutazioni di mercato rispetto al valore fondamentale degli investimenti sostenibili e di brusche correzioni dei corsi associate all’accelerazione della transizione ecologica impressa dalla rapida evoluzione del quadro normativo in atto, l’innovazione finanziaria legata alla sostenibilità“.
Secondo la Consob, “per affrontare al meglio la transizione verso il paradigma della finanza sostenibile è sempre più importante che le Autorità di vigilanza adottino un approccio proattivo“, basato sull’evidenza. Quanto ai cambiamenti climatici – viene osservato dall’Autorità, – le misure di decarbonizzazione possono avere rischi legati alla transizione nel breve termine, ma abbattono i pericoli fisici nel lungo termine.