“Se qualcuno non aderisse all’idea di decarbonizzare, tutti nostri sacrifici verrebbero annullati. L’Europa da sola produce il 9% dell’anidride carbonica che viene prodotta dall’umanità. Se gli altri non partecipano allo sforzo, il nostro 9% di anidride carbonica verrà facilmente prodotto da qualcun altro, ma le conseguenze di questo eventuale disaccordo le pagheremmo tutti”.
Così all’evento Sky TG24 Live il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani secondo il quale: “L’Europa e il mondo si devono presentare uniti e qui c’è un problema anche di equità. Per noi Paesi ricchi avanzati è facile fare uno sforzo per essere più sostenibili, è diverso fare questa richiesta a Paesi che sono in piena curva di crescita come eravamo noi negli anni sessanta. È difficile dire a qualcuno che non può crescere, bisogna trovare criteri compensativi. È la vera sfida di COP26”.
“Se c’è un nemico del futuro è proprio l’ideologia. È fondamentale capire che la sostenibilità è un compromesso difficilissimo da trovare tra due istanze diverse, la salute del pianeta e quella degli esseri umani, che non è solo legata alla salute del pianeta, ma anche al lavoro e all’assetto sociale”.
“Non bisogna pensare che fermando tutto salviamo la casa, perché moriremo di fame in una case che è verde. Come approcciare un’informazione terza e una formazione indipendente? Bisogna pensare alle scuole, alle università e ai mass media e analizzare le cose purtroppo nella loro complessità, non c’è una soluzione in cui spingo il pulsante e risolvo il problema”.