Stop alle piattaforme di idrocarburi in Adriatico al largo di Ravenna, sostituite da eolico e fotovoltaico. Dal prossimo anno saranno stanziati 70 milioni (20 nel 2022 e 25 sia nel 2023 che nel 2024) per la nascita di un polo energetico rinnovabile per “riconvertire” le piattaforme Oil and Gas e realizzare un distretto marino integrato. E’ quanto prevede l’emendamento al Dl Fondone, approvato in Commissione Bilancio del Senato. Eolico offshore e fotovoltaico galleggiante, si legge, “produrranno energia elettrica in maniera integrata e saranno contemporaneamente in grado di generare idrogeno verde tramite elettrolisi“.

Lo stanziamento previsto dal Dl Fondone per trasformare le piattaforme estrattive che hanno finito il loro ciclo di vita e che quindi sono inutilizzate in un parco eolico marino “può far diventare Ravenna un hub per tutto il Mediterraneo per i parchi eolici offshore: attualmente ce ne sono pochissimi e chi parte per primo sarà sicuramente avvantaggiato. Ravenna può essere capitale dell’energia anche in questo secolo“. Commenta così all’ANSA il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, dopo l’approvazione dello stanziamento che, di fatto, dà il via al progetto. “Ci siamo battuti ventre a terra per questo progetto – ha detto De Pascale – e ringrazio i senatori Errani e Collina che si sono molto impegnati: gli investimenti pubblici massicci per le fonti rinnovabili possono portare a una transizione ecologica, garantendo un ritorno importante anche in termini di posti di lavoro“.

Questo progetto, ha precisato De Pascale, non sancisce uno stop tout court all’estrazione di metano: “ci sono infatti – spiega – piattaforme che continuano a funzionare e altri progetti estrattivi che sono stati recentemente sbloccati dal ministro Cingolani. Questo parco permetterà di dare nuova vita a piattaforme che avevano esaurito la loro attività e che potranno essere impiegate per produrre energia verde“.