Speriamo sia di buon auspicio. Il valore zero per le emissioni di CO2 è “un momento che dovrebbe arrivare nel 2050 ma se saremo bravi e avremo fortuna potremmo addirittura accelerare e fare prima. Spero che la tecnologia ci aiuti“. Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha inaugurato l’orologio del clima sulla facciata del dicastero di via Cristoforo Colombo, insieme con l’amministratore delegato del Gse (Gestore dei servizi energetici) Roberto Moneta.
Quello che viene chiamato ‘climate clock’ – che segna il tempo che ci divide dalle azioni necessarie per contenere l’aumento della temperatura media globale entro gli 1,5 gradi – è stato inaugurato in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, che si celebra in tutto il Pianeta il 5 giugno. Nato a New York nel 2020, l’orologio del clima ha l’obiettivo di sensibilizzare sui cambiamenti climatici. Ora segna un po’ meno di 7 anni, 6 anni e 7 mesi per la precisione. Un tempo che può variare a seconda delle iniziative che saranno messe in campo.
“La battaglia contro il riscaldamento globale è la sfida del XXI secolo – dichiara Moneta – richiede una decisa accelerazione per essere vinta. Le energie rinnovabili saranno le leve principali e ‘agire’ è la parola chiave per esprimere quel cambiamento culturale necessario ad aggiungere tempo prezioso” alla vita “del nostro Pianeta. Con l’indirizzo del ministero sapremo lasciare una nuova impronta ambientale per le future generazioni“.
Anche il ministro pensa alle nuove generazioni: “è una transizione nella transizione. Il messaggio da mandare ai nostri figli è che loro possano fare meglio quello che abbiamo fatto noi, che non è stato un granché”. Poi ricorda la necessità di sensibilizzare su questi temi: “Questa è un’arteria dove ogni giorno passa tantissima gente per andare a lavorare; si chiederanno cos’è, qualcuno andrà a vedere Tutti accoglieranno il senso dell’urgenza. Si tratta di un buon simbolo. Un countdown per una cosa molto seria“.
L’orologio è nato sulla scia della campagna internazionale inaugurata il 19 settembre 2020 dagli artisti Gan Golan e Andrew Boyd con il ‘climate clock’ installato sulla facciata del Metronome di Union Square a Manhattan. Quello italiano indicherà anche la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili nel mondo, oltre a citare il pensiero di sei tra artisti, scienziati e attivisti noti per il loro impegno verso l’ambiente e la natura. L’installazione – viene spiegato – ha l’obiettivo di sensibilizzare le coscienze dei cittadini sul tema dei cambiamenti climatici, in modo che ognuno possa sentirsi parte di un percorso condiviso, che condurrà a un futuro a basse emissioni di carbonio.
Le citazioni riprodotte nel display dell’orologio sono: “La CO2 è come il sale, indispensabile alla nostra vita, ma velenosa se in eccesso“, del chimico James Lovelock; “Non abbiamo più tempo per essere pessimisti“, dell’analista ambientale e fondatore del Worldwatch Institute, Lester R. Brown; “Il futuro ci giudicherà soprattutto per quello che potevamo fare e non abbiamo fatto“, del regista Ermanno Olmi; “L’immutabilità è il mutare della natura“, della poetessa Emily Dickinson; “La gestione sostenibile delle nostre risorse naturali promuoverà la pace“, del premio Nobel per la pace Wangari Maathai; “La Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri Padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli“, del Capo nativo americano See-ahth.